Forse il terremoto sarà ‘galeotto’. E potrebbe far saltare qualche poltrona a Palazzo San Giorgio. Dopo essere stato contestato dai genitori della ‘Don Milani’, l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Maio diventa il bersaglio anche delle opposizioni di Palazzo San Giorgio che sono pronte a presentare in Aula la sfiducia per una serie di «figuracce ed errori grossolani». Potrebbe essere proprio l’esponente del Partito democratico a pagare dazio per il caos scoppiato dopo lo sciame sismico di gennaio e che ha coinvolto prima il plesso di via Crispi, poi la ‘Guerrizio’ di via D’Amato e infine la ‘Don Milani’ di via Leopardi.
I bene informati parlano di trattative in corso nelle stanze del Municipio: i contatti sono stati già avviati tra i principali rappresentanti della Coalizione civica e del Movimento 5 Stelle, Francesco Pilone e Simone Cretella. Ma l’idea è di trovare sponde anche tra i banchi della maggioranza dove Maio, in questi due anni e mezzo di legislatura, qualche nemico se l’è pure fatto.
Intanto, tornato da Pavia, il sindaco incontrerà domani mattina il dirigente scolastico della ‘Francesco Jovine’ Sergio Genovese e la preside della ‘Igino Petrone’ Maria Cristina Battista.
Sul tavolo il ‘caso’ dell’edificio di via Leopardi, il plesso che accoglie circa 600 bambini: un centinaio frequenta l’asilo ‘Collodi’, gli altri vanno a lezione alla ‘Don Milani’. Sembra quasi un paradosso, ma la materna e le elementari fanno riferimento a due dirigenze differenti: la prima alla Jovine e la seconda alla Petrone.
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