Da Foggia il premier Giuseppe Conte ha rassicurato: intendo firmare il Cis Molise, quando prendo un impegno lo voglio portare a termine.
Nell’agenda della crisi di governo aperta dalla Lega, peraltro, il nome del presidente del Consiglio è assai accreditato per un nuovo incarico, che metterebbe al riparo il Contratto istituzionale del Molise e quelli attivati da Conte per gli altri territori del Sud dal rischio di finire nel cassetto.
Per il Cis, ci sono a disposizione 220 milioni che finanzieranno 66 progetti (al netto di esclusioni decise in fase di istruttoria): ma è solo il primo gruppo – come ha ribadito a Foggia l’ad di Invitalia Domenico Arcuri – poiché sono previste altre risorse (anche rinvenienti dalle economie di questa prima fase di attuazione) che potranno recuperare quelle finora escluse.
Una prima prova dell’accelerazione, la convocazione del Consiglio comunale di Campobasso per domani (in prima convocazione e lunedì in seconda) per l’approvazione dello schema di accordo per il progetto di valorizzazione dei tratturi che coinvolge una sessantina di amministrazioni.
Per la Capitanata ci sono a disposizione 280 milioni che finanziano 43 progetti. Dopo la firma di martedì in Prefettura, partiranno subito le gare che interessano la Provincia di Foggia, 15 Comuni, due consorzi e tre imprese/fondazioni e che attiveranno investimenti per 568 milioni di euro.
Tra i progetti di maggiore rilevanza strategica: il rafforzamento della viabilità a servizio del distretto turistico del Gargano; la progettazione della Strada Regionale 1, la Pedesubappenninica, prioritaria per lo sviluppo del territorio e soprattutto per il miglioramento dell’accessibilità con i Monti Dauni; e il ripristino a servizio delle zone industriali.
Non solo infrastrutture ma anche tanti investimenti per il turismo e la cultura: il recupero della fortezza svevo angioina di Lucera, la realizzazione di un parco archeologico sulle orme dell’antica città di Herdonia, la ristrutturazione di Palazzo D’Avalos a Foggia e la creazione di un museo sulle fiabe a Celle di San Vito, il più piccolo comune della Capitanata.
Fra queste iniziative spicca, anche in chiave molisana, la creazione di un sistema aperto per l’utilizzo del lago di Occhito ad uso turistico.
Capofila l’amministrazione del paese dove è nato il premier, Volturara Appula, che insieme ai Comuni di San Marco La Catola, Celenza Valfortore e Carlantino ha sottoscritto un protocollo di intesa per il progetto da 5 milioni che mira a «ripristinare e, laddove necessario, potenziare percorsi ciclopedonali per l’accesso al lago e lungo le sponde, attività sportive compatibili, quali la pesca sportiva, conservando e incrementando il grado di naturalità del territorio interessato, per permettere lo spostamento al loro interno delle popolazioni animali e vegetali, prevedendo ove necessario interventi di riqualificazione e interventi ricostruttivi con metodi e tecniche dell’ingegneria naturalistica e dell’architettura del paesaggio».
Sul versante pugliese, il lago di Occhito è nel territorio di Celenza Valfortore e Carlantino, mentre i percorsi naturalistici per raggiungerlo ricadono anche nei comuni di Volturara Appula e San Marco La Catola. La diga di Occhito, sbarrando il fiume Fortore, crea l’omonimo lago: è uno dei maggiori bacini artificiali italiani e rappresenta parte del confine tra la Puglia ed il Molise. Lo specchio d’acqua e la zona boschiva che lo circonda rappresentano un importante habitat per numerose specie animali. Tra gli uccelli che vi trovano riparo ci sono le folaghe, i germani reali e le gallinelle d’acqua. È ormai accertata la presenza nell’area del lago della lontra, tornata a popolare questi territori dopo vari decenni.
Un’oasi naturalistica che meriterebbe uno sviluppo turistico adeguato, naturalmente anche attraverso una rete infrastrutturale che permetta di raggiungerla sempre più agevolmente. Nella passata legislatura, la valorizzazione dell’invaso – anche attraverso la navigabilità – era al centro del progetto “Vivi il lago” di cui i governatori Frattura ed Emiliano discussero in un incontro a Macchia Valfortore nel 2016. Poi però non si è realizzato. Il versante dauno ha trovato nel Cis l’occasione per avviare i lavori. Sempre il Cis della Capitanata prevede l’implementazione dei servizi di collegamento con le Tremiti nei mesi non estivi: oltre 26 milioni di euro per un progetto condiviso anche da Provincia di Foggia e Mit.
Infine, un intervento di 1.1 milioni al villaggio dei pescatori delle Diomedee.