Dopo 69 anni torna sul luogo dove fu ferito durante la seconda guerra mondiale. Martedì mattina l’associazione Winterline Venafro, contattata dalla guida turistica di Napoli Daniela Ibello ha incontrato Stephen Ryan, veterano americano del 1° Battaglione Ranger, il quale è tornato in Italia dopo 69 anni per rivedere un’ultima volta il luogo dove a 20 anni fu ferito durante una delle dure battaglie della Winterline: la battaglia per liberare Monte Corno e Conca Casale. Luciano Bucci, presidente dell’associazione Winterline Venafro e sindaco del Comune di Conca Casale, con grande orgoglio e commozione, insieme all’amico Domenico Vecchiarino, ha quindi accompagnato il veterano nel luogo esatto dove fu ferito ad una gamba durante un attacco alle truppe tedesche asserragliate sulla cima di Monte Corno e nel luogo dove fu curato per tale ferita. “Il soldato Ryan – racconta il sindaco Bucci -, volendo parafrasare il noto film, faceva parte di uno dei gruppi d’elite che combatterono sulle nostre montagne per rompere la strenua resistenza tedesca. Lucidissimo ha ripercorso con i suoi accompagnatori le vicende che lo videro protagonista dal 9 novembre 1943, data del suo arrivo al fronte, all’11 dicembre 1943, data del suo ferimento sul campo. Ha raccontato, con straordinaria perizia di dettagli, le giornate trascorse a pattugliare ed assaltare di notte quella montagna, insieme alla sua unità, commuovendosi al ricordo di chi purtroppo non fece ritorno da alcune di quelle incursioni, ricordando ogni roccia e ogni sensazione, ricordando i suoi turni che si alternavano in una settimana in prima linea e due giorni di riposo nelle retrovie a Venafro, ricordando la fatica, mai evitata, di trasportare i feriti a spalla dalla vetta fino all’ospedale da campo giù a valle, ricordando anche simpatici aneddoti tra commilitoni, fatti per sdrammatizzare e per cercare di vivere la propria gioventù anche in situazioni come quella, ricordando anche il bombardamento da parte dell’artiglieria alleata a Conca Casale, di cui ricordava chiaramente il pianto di una donna salire da alcune case colpite. Tutto questo fino al giorno in cui una bomba di mortaio colpì lui e due suoi amici, di cui uno non sopravvisse, e lui fu dapprima trasportato in una piccola grotta lungo il sentiero per Conca Casale dove fu stabilizzato e poi portato giù a Venafro dove fu rimandato in America in quanto non avrebbe più potuto combattere”. Il veterano è poi diventato professore di Storia stimato in Arizona. Quindi, martedì mattina, dopo 69 anni, è tornato per combattere la sua ultima ‘‘‘‘battaglia’. Ryan ha affrontato, con la gamba danneggiata dalla ferita che lo riportò a casa, il sentiero da Conca Casale a Venafro, il pendio del Monte Corno e tutto il peso dei suoi anni e ricordi. Luciano Bucci, Domenico Vecchiarino e Daniela Ibello hanno fornito il loro sostegno morale, ma mai fisico! Perché lo stesso Ryan ha voluto affrontare la fatica da solo, come gesto di sacrificio e di ringraziamento per i suoi amici che sono stati meno fortunati di lui.

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