Quella accaduta sabato sera a Campobasso è una storia ricca di umanità e che merita senza dubbio di essere raccontata. Una storia che ha visto protagonisti due carabinieri in servizio nel capoluogo. Una storia, per fortuna, che non è condita di particolari di cronaca: niente manette, niente armi, nessun arresto, ma solo il grande cuore di due giovani carabinieri che ci hanno rimesso di tasca propria pur di far trascorrere una notte diversa ad un padre e al suo figliolo. La pattuglia stava effettuando un servizio di controllo dei mezzi in transito su piazza Cuoco, proprio nel piazzale della stazione ferroviaria. Erano più o meno le 22, i due carabinieri avrebbero smontato alle 24. Si sono avvicinati – erano a piedi, infreddoliti e in evidente difficoltà – un uomo sulla 40ina e suo figlio. Volevano informazioni su treni o pullman in partenza dal capoluogo. Il più grande dei due ha raccontato di essere arrivato in città in cerca di lavoro, ha detto di essere padre di cinque figli e di trovarsi in grosse difficoltà economiche. I due militari gli hanno consigliato di consultare le bacheche della stazione e, in caso di ulteriori difficoltà o problemi, di tornare da loro. Padre e figlio sono entrati in stazione e non si sono fatti più vivi. Con grande senso del dovere, i carabinieri, terminato il turno, hanno pensato di fare un giro nella stazione per accertarsi che i due avessero preso il treno poiché non si erano fatti più vivi e le condizioni del tempo non consentivano certo di trascorrere la notte all’addiaccio. Hanno trovato il padre rannicchiato in un angolo che cercava di proteggere il figlio dal freddo. Intimorito e prostrato l’uomo ha raccontato di dover aspettare le prime ore del mattino in attesa di un treno per far ritorno a casa. E di non avere i soldi per poter trovare ricovero altrove.I due carabinieri lo hanno accompagnato in un albergo della città. Si sono divisi le spese e gli hanno pagato una camera calda, la cena, la colazione e anche il pranzo al sacco da consumare durante il viaggio. E non è tutto. Perché domenica mattina si sono preoccupati pure di andarli a prendere per accompagnarli in stazione, dove hanno aspettato insieme a loro l’arrivo del treno che li avrebbe riportati a casa. Il racconto finisce qui. Ma c’è un piccolo retroscena che rende ancor più efficace la loro buona azione: i due carabinieri che hanno privato le loro tasche di diverse decine di euro – circostanza non da poco in questo particolare periodo di congiuntura economica – non erano alla ricerca di notorietà. La storia – la bella e commovente storia – è venuta fuori solo grazie a un collega che ha ritenuto giusto e importante raccontarla.

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