Tra pochi giorni scade il contratto al direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Più che di un “contratto” si tratta di una proroga concessa al prof De Santis fino al 31 gennaio 2013, poiché il rapporto di lavoro scadeva “inderogabilmente il 31 dicembre 2012”. Ma è necessario – per rendere meglio l’idea – ricordare che anche quella in scadenza a fine anno era una proroga. Sempre per consentire meglio a chi legge di inquadrare la questione, giova ricordare che questa testata si è occupata più volte in passato del prof De Santis. Se n’è occupata in particolar modo ospitando il contributo di alcune lettrici che hanno inteso raccontare l’esperienza vissuta nel reparto che il primario dirige e di cui negli ultimi anni si dice un gran bene anche oltre i confini geografici della regione. Marco De Santis, sia chiaro, non è Dio fatto uomo sulla terra. Si tratta semplicemente di un ottimo e preparato professionista che si è saputo integrare perfettamente con l’eccellente equipe di medici e paramedici dell’ospedale Cardarelli, che in lui hanno trovato le motivazioni e gli stimoli giusti per formare un gruppo di lavoro che adesso tante altre strutture pubbliche e private invidiano al Molise. Tra le note arrivate in redazione (sono davvero tante le sollecitazioni pervenute negli ultimi giorni), c’è quella di una giovane donna di Bojano che racconta di aver scomodato “conoscenze altolocate” per ottenere un appuntamento con il primario del reparto di Ostetricia del Gemelli di Roma. “Appena entrati nello studio del professore – si legge nella lettera – ci fece accomodare e, rivolgendosi a me in particolare, si fece descrivere il precedente percorso clinico. Poi mi chiese incuriosito, e anche un tantino contrariato, come mai avevamo pensato di rivolgerci a lui. E, infine, volle sapere perché pur avendo un ottimo professionista come De Santis a Campobasso avevamo deciso di spostarci a Roma. Era maggio del 2009 – spiega la donna, adesso mamma di due splendidi maschietti – e francamente né io, né mio marito sapevamo che al Cardarelli ci fosse un primario di cui si parlava bene perfino a Roma”. Poi la nota prosegue con un fiume di parole per De Santis e la sua equipe, concludendo con un appello a chi dovrà decidere sulle sorti del medico, chiedendo ovviamente che l’esperienza del prof possa continuare “per il bene di tutta la comunità e soprattutto di tutte le donne che prima di avere un figlio sono costrette a percorsi che provocano dolore all’anima”. Dunque, ancora una volta, la permanenza di Marco De Santis a capo del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Cardarelli di Campobasso è a rischio. Sempre su queste colonne, qualche giorno prima delle festività natalizie, è stato pubblicato, seppur in sintesi, l’appello trasmesso al governatore Iorio e ai commissari alla Sanità dai medici che con il prof lavorano. Lo stesso era arricchito da una serie di numeri e dati da primato dei guinness: ricoveri decuplicati, parti cesarei dimezzati, utilizzo di tecniche di cui prima a Campobasso non si conosceva nemmeno l’esistenza, etc., etc. In questi giorni, onde consentire la permanenza del primario, è in corso anche una raccolta firme spontanea organizzata da alcune donne e mamme ricoverate in reparto, che pare stia avendo un successo senza precedenti (chiunque interessato può rivolgersi all’ospedale Cardarelli, al negozio Prenatal di via Mazzini o a Fare Musica di via Principe di Piemonte). A questo punto forse è necessario porsi qualche interrogativo. Uno su tutti: perché? È come – giusto per ragionare – se un’impresa editoriale decidesse di licenziare il direttore che è bravo, mette d’accordo giornalisti, grafici e impiegati e c’ha pure il consenso dei lettori. Sarebbe una pura follia. Certo, la sanità molisana pare non attraversi un buon momento. Ma è altrettanto vero che una nuova sanità più efficiente, senza troppi sprechi e che soddisfi le esigenze dei cittadini – che stanno pagando a caro prezzo lo sfacelo di un sistema sull’orlo del fallimento – può e deve ripartire da quanto di buono c’è. Se ciò non accade vuol dire che il Molise non ha alternativa se non quella della chiusura per imbecillità gestionale. Un capitolo a parte Primo Piano lo dedicherà nei prossimi giorni, dopo aver raccolto ulteriori informazioni, a chi eventualmente potrebbe sostituire Marco De Santis a capo del reparto. Il nome che circola sta creando ansia e apprensione tra gli addetti ai lavori. Si parla della moglie di un politico che in qualche modo potrebbe, a pochi giorni dalle elezioni regionali, condizionare chi deve decidere. E se questo fosse vero allora è bene che le mamme si organizzino per una battaglia che si preannuncia lunga e molto dura. Intanto già apporre la propria firma in calce alla petizione è il segno tangibile di una volontà di cui la politica e i tecnici che la stessa ha delegato devono tener conto. Tante firme possono valere più di questo o quel politico che eventualmente ha interesse affinché quel posto resti vacante.

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