Insieme i vescovi di Abruzzo e Molise – Giancarlo Bregantini, Salvatore Visco, Domenico Scotti, Gianfranco De Luca, Bruno Forte e Angelo Spina – sono stati ricevuti ieri dal Papa, nell’ambito della visita ‘ad limina’. E in particolare Bregantini è tornato a Campobasso con la promessa sussurrata da Benedetto XVI: “Vorrei venire in Molise, poi vedremo”. Una conferma dell’attenzione e della cura che il Pontefice dedica ad una terra che in tanti lo hanno invitato a conoscere. L’arcivescovo della diocesi di Campobasso- Bojano, che è anche presidente della Commissione Cei per il Lavoro, a margine dell’incontro si è detto emozionato. Per lui era la prima occasione come Pastore del Molise. Una terra che ha descritto al Pontefice con le sue “luci ed ombre. Le luci –aveva anticipato in mattinata in un’intervista a Radio Vaticana – di un popolo mite, buono, attento che ascolta ancora molto la voce della Chiesa che ha tradizione antiche, con chiese molto belle e che ha un’intensa onestà di fondo. Dall’altra parte – ha aggiunto il vescovo – troviamo anche i drammi del presente, specialmente la crisi che ci travolge tutti: c’è la fatica nel mantenere le stalle aperte, la capacità dei nostri giovani di restare nei nostri paesi perché fanno fatica a trovare un lavoro e si vedono costretti a emigrare in Germania o in Australia. Si torna all’emigrazione degli anni ‘50 – ‘60. C’è anche il cambiamento dei valori morali che si vede specialmente all’interno della famiglia, un tempo molto solida, ed oggi esposta a grandi ed insidiose tentazioni. L’altra esperienza riguarda la realtà sociopolitica che ancora fa fatica a volare alto; ci sono – ha concluso Bregantini – ancora troppi interessi, contrapposizioni”. La Chiesa ha anche spiegato non dà indicazioni, ma suggerisce metodi. Ha poi aggiunto dopo la visita dei vescovi della Ceam: “Il Santo Padre ci ha messo a suo agio attraverso un ascolto attento e una bella memoria sulle problematiche, poi l’interesse con cui ha seguito, mai stanco delle nostre risposte. A me ha lasciato nel cuore l’incoraggiamento all’unità, l’aspetto comunicativo e ha chiesto dello spopolamento e della crisi del nostro Paese. Il tutto informandosi sulle conseguenze nelle singole realtà”. Il dialogo con papa Ratzinger si è concluso con l’invito corale dei vescovi a venire in Molise. E lui: “ci vorrei venire… Poi vedremo”, ha risposto. E lo sguardo con cui ha accompagnato l’intenzione ha incoraggiato la delegazione a sperare.

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