È oggi il giorno stabilito, se tutto andrà come previsto, per l’ultimo collaudo sugli impianti di risalita di Monte Capraro, che dovrebbe consentire la tanto anelata riapertura della stazione sciistica, chiusa da più di due anni. La conclusione dei lavori arriva, ad ogni modo, troppo tardi. Operatori turistici e albergatori devono ormai fare i conti con le disdette degli appassionati di sci o le mancate prenotazioni di quanti, alla notizia della chiusura degli impianti di Monte Capraro, hanno preferito passare le proprie vacanze o settimane bianche in altre località, piuttosto che in Altissimo Molise. I ritardi, è bene sottolinearlo, rappresentano un ulteriore mannaia all’economia e al turismo della zona, parola di cui tutti si riempiono la bocca, ma che poi, nei fatti, non ha un’organizzazione di base che permetta al territorio di emergere e di essere apprezzato così come dovrebbe. Oggi dovrebbero arrivare a Capracotta i tecnici del Ministero dei Trasporti, per il collaudo dello skilift, della seggiovia e delle piste, che con la neve di questo weekend di maltempo si sono riempite della coltra bianca. Ma chi lo va a dire ora agli operatori turistici e commerciali dell’Altissimo Molise che hanno già perso i loro clienti? Quali vantaggi può avere sull’economia locale la riapertura della stazione di Monte Capraro a metà della stagione fredda e dopo il periodo natalizio? Eppure i lavori per la rimessa in moto degli impianti sciistici sono cominciati ad ottobre, con l’intento di terminare il tutto nel più breve tempo possibile. Invece, sono già passati tre mesi pieni e fino ad oggi, nessuno ha potuto usufruire delle piste. Insomma, sembra essere davvero una storia senza fine quella di Monte Capraro, un tempo la stazione sciistica più importante del territorio, nota anche in gran parte della penisola tra gli appassionati degli sport invernali. Due anni di chiusura sono stati terribili per gli esercenti commerciali, che hanno visto sempre più diminuire flussi turistici e visitatori. Le proteste del Comune di Capracotta per ottenere l’affidamento in gestione degli impianti di Monte Capraro a Funivie Molise Spa, che fa capo all’Ente regionale, si sono risolte lo scorso gennaio con una delibera del Consiglio regionale (all’unanimità) che sanciva tale passaggio e dunque la possibilità, anche economica, di riattivare la stazione sciistica. Il provvedimento, bipartisan, fu accolto da tutti con entusiasmo. Gli operatori commerciali non immaginavano di dover scontrarsi, di nuovo, con una stagione misera di turisti o almeno con meno visitatori di quanti sarebbero arrivati se gli impianti fossero stati riaperti a tempo debito. Dunque, restano i malumori, tra rimpalli di responsabilità tra i vari governanti, locali e regionali, e pochi risultati positivi. Adesso, non resta che attendere, ancora, la riapertura di Monte Capraro. Davvero troppo tardi.

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