Dall’inizio dell’anno a oggi sono 12 gli esemplari di lupo trovati morti nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nella sua zona di protezione esterna. È stato accertato, per otto di questi, il decesso per arma da fuoco o veleno, per due il cimurro, e per gli altri si aspetta il risultato delle analisi autoptiche dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo.
L’allarme arriva da Legambiente, che parla di “un vero e proprio attacco al patrimonio di biodiversità del Parco. Un attacco ad una specie fortemente protetta a livello nazionale e internazionale – sostengono dall’associazione -, oltre che di fondamentale importanza per l’equilibrio ecologico dell’Appennino. C’è necessità di una risposta forte da parte delle autorità locali e nazionali che devono farsi carico, d’intesa con l’ente parco, di misure straordinarie per fermare questi attacchi alla fauna protetta che colpiscono sistematicamente l’area protetta più importante d’Italia”. Legambiente ritiene sia necessario “uno sforzo comune per mettere in atto un’azione di condivisione con le altre istituzioni per frenare tutti i fenomeni di illegalità, a partire dal bracconaggio, che investono in maniera preoccupante le aree protette”.

 

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