Non c’è pace per l’autovelox di Macchia d’Isernia: prima ancora di entrare in funzione è già al centro di proteste pesantissime. Il giorno dopo l’installazione della colonnina per rilevare la velocità posta nei pressi del cimitero del paese, lungo la statale 85, si è tenuto un incontro promosso dall’associazione Pro Trignina e dal sindaco Csa Fiadel.
“Quell’apparecchiatura non è altro che l’ennesimo balzello posto a carico dei cittadini che, in questo momento, rappresentano la parte debole e indifesa della società” hanno detto le associazioni. Che non hanno alcuna intenzione di cedere sulla questione della pericolosità della strada. Propongono, così, una propria soluzione per aggirare la questione della sicurezza di quel tratto di strada che costeggia l’abitato di Macchia. “E’ stato ampiamente dimostrato che attraverso la realizzazione di una semplice e poco dispendiosa rotatoria, si permetterà l’accesso comodo e sicuro alla zona industriale e, nel contempo, si raggiungerebbe l’obiettivo di rallentare la velocità dei veicoli sulla strada statale, senza colpire gli automobilisti. Tra l’altro, avendo appurato che esistono dei finanziamenti pubblici destinati alla sicurezza dell’aerea industriale, non riusciamo a capire per quale motivo il sindaco di Macchia d’Isernia non utilizza tali fondi per affrontare questa soluzione, in quanto offre la “ricercata” certezza della sicurezza stradale”. Insomma, le associazioni non hanno mandato giù le spiegazioni proposte dall’amministrazione comunale nel corso dei giorni, ribadite anche attraverso un volantino pubblicato sul sito di Primo Piano lunedì scorso.
Adesso, comitato e sindacato passano direttamente alle vie di fatto, annunciando la volontà di dare vita “una petizione popolare da rimettere alle competenti autorità”.