“Il dramma del femminicidio deve essere posto ogni giorno all’evidenza di tutti”. Così il segretario generale della Cgil Molise, Erminia Mignelli, in occasione della ricorrenza dell’8 marzo.
“C’è una attualità nuova nell’8 marzo dei nostri anni – si legge in una nota a firma della Mignalli – che si carica ogni giorno di dolore estremo e di silenzio colpevole e arrendevole al tempo stesso. E non c’é distinzione di cultura e ceto sociale: tragedie quotidiane accadono ovunque. Degradate nella società, vittime in casa – prosegue la nota – le donne oggi vivono una sofferenza diversa dalle donne del passato, ma non per questo meno grave. Alle conquiste costate battaglie dolorose nel corso dei secoli, ancora si affiancano cadute, spesso terribili, che sono sociali e familiari. Va sottolineato come i luoghi di lavoro siano i luoghi a rischio per le donne, costrette a subire ricatti sessuali, mobbing, vessazioni e discriminazioni. Spesso sottovalutata, la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro è aggravata dall’attuale crisi economica e da un mercato del lavoro che le espone ad un maggiore rischio di esclusione e ghettizzazione. Per questo l’8 marzo – afferma la sindacalista – è e resta una giornata importante, necessaria per discutere della condizione femminile. Tuttavia non può ridursi a una data celebrativa delle parole più belle. Deve essere una giornata speciale all’interno di un percorso di costruzione e supporto continui. Un percorso che veda la presenza certa di tutti gli strumenti che un mondo civile deve offrire alle donne”.
Mignelli pone l’accento anche su due aspetti “all’apparenza distanti ma a ben vedere intrinsecamente uniti: l’autonomia e il femminicidio”. “Senza la prima, soprattutto economica – conclude – è fin troppo rischioso diventare una vittima del secondo orrore”.

 

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