Dalla piccola truffa paesana agli sperperi milionari: ci sono sprechi di ogni genere nel calderone dei fascicoli della Corte dei conti del Molise. Oggi, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Campobasso, il procuratore, Francesco Paolo Romanelli, ha fornito un quadro dell’attività dell’ultimo anno citando vicende note e inedite.
Tutte storie di cattiva amministrazione. Tra le altre: per lo Zuccherificio di Termoli, con istruttoria ancora in corso, ci sono ipotesi di danno erariale. Tutto si concentra su un illecito penale nell’operazione contabile che ha fatto emergere, in sede di approvazione del bilancio 2008, una rilevante perdita per la società, con conseguente deprezzamento del valore patrimoniale sociale. Operazione secondo l’impianto accusatorio finalizzata a favorire l’ingresso nella compagine sociale di un nuovo socio privato mediante pagamento di un prezzo per azione più basso rispetto a quello pagato due anni prima dalla Regione.
Spazio anche per San Giuliano di Puglia: è stata avviata di recente l’azione per il risarcimento del danno patrimoniale legato al crollo della scuola Jovine, avvenuto con il terremoto del 2002. Il Comune ha cominciato a pagare, con 8 milioni di euro, i danni ai familiari delle vittime come stabilito dai giudici. “
Si è venuto a concretizzare – ha spiegato il procuratore – il danno patito dall’erario pubblico in conseguenza delle condotte gravemente colpose osservate tra gli altri dal sindaco, dal direttore dei lavori di sopraelevazione della scuola e dal capo dell’Ufficio tecnico comunale che, secondo la sentenza definitiva di condanna, hanno concorso a determinare il crollo dell’edificio”.
L’analisi della situazione nella sanità parte dall’attuazione del piano di rientro dal deficit. “Gli organismi chiamati a verificare il rispetto degli adempimenti previsti dal piano – osserva il procuratore nella sua relazione – hanno espresso una valutazione negativa dell’andamento registratosi nel 2012 con le criticità che non vengono ancora una volta superate”. E non aiutano i numerosi provvedimenti “in contrasto con quanto previsto dal piano di rientro” adottati dai vertici Asrem.

 

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