Senza una deroga scritta del commissario della sanità, dal 1 ottobre le prestazioni di radioterapia del Gemelli per i malati oncologici molisani saranno sospese. Dopo mesi di confronto con la struttura commissariale, ha detto il presidente del Cda Stefano Petracca, e infinite riunioni in cui «ci è stata promessa una soluzione, ad oggi di fatto la soluzione non c’è». Il limite del budget annuale è quasi raggiunto, oltre quella soglia i trattamenti effettuati non verranno riconosciuti dalla Regione alla struttura che vanta già 28 milioni di crediti relativi agli anni dal 2019 in poi (4,5 sono relativi alla radioterapia).
Dunque, per i prossimi tre mesi potrebbero riprendere i viaggi della speranza a cui mise fine, nel 2002, l’attivazione del reparto diretto da Francesco Deodato. Un’unità che ha curato 7mila molisani negli ultimi dieci anni, 800 solo nel 2021. Nel 2020, ha ricordato il primario, è stata oggetto di un ammodernamento tecnologico imponente che l’ha resa una delle migliori in Italia. L’investimento della struttura è stato pari a 10 milioni.
L’utenza è prevalentemente regionale, la radioterapia non è una disciplina ad elevata mobilità, anzi: si tratta di prestazioni ambulatoriali giornaliere da effettuare per quattro, cinque settimane. Con l’equipe, è facile immaginarlo, i pazienti instaurano un rapporto profondo, si “aggrappano” a medici e operatori. Come dire loro «non posso curarti più perché è finito il budget?». Eppure è quel che sta per accadere se non interverranno fatti nuovi. Attualmente i molisani curati, per l’anno in corso, sono 540. Il budget assegnato è 5,5 milioni, Gemelli ne produce due in più mediamente ogni anno. Dal 2019, inoltre, a regolare i rapporti fra Regione e privati accreditati non ci sono nuovi accordi, si va avanti in proroga per via di un contenzioso che ha provocato anche il cortocircuito sulla radioterapia.
«Per come siamo messi dal punto di vista contrattuale – ha spiegato Petracca – dal 1 ottobre dovremo interrompere il trattamento radioterapico». Tutto ha origine dal decreto del 2020 con cui l’allora commissario Giustini ha ridotto i budget del 2019 e fissato tetti invalicabili. La giustizia amministrativa, con sentenza definitiva del Consiglio di Stato, ha stabilito che il decreto fosse nullo per le prestazioni rese ai pazienti extraregionali (che sono state pagate alla Regione Molise la scorsa estate) ma non per quelle salvavita relative ai molisani. In quel caso è lecito il tetto invalicabile tuttavia è compito delle Regioni determinarlo in base ai reali fabbisogni. «Siamo l’unico centro che effettua radioterapia in Molise per una utenza all’80% molisana, il reale fabbisogno – ha osservato Petracca – è la nostra produzione». Basterebbe adeguarlo, riprogrammarlo. Invece, «non so quanti incontri abbiamo avuto in questi mesi e la Regione si impunta, dice: questi sono i soldi, fate un po’ voi». E ancora, la struttura commissariale si trincera dietro la sentenza del Consiglio di Stato, «ci rispondono: non voglio rischiare la Corte dei Conti. In ogni riunione si parla della Corte dei Conti e non della salute dei cittadini».
Doppia o tripla beffa per i molisani, cittadini di serie B, la denuncia di Petracca. I due centri più vicini che offrono la radioterapia sono a un’ora e mezza da Campobasso e hanno liste d’attesa abbastanza lunghe. Il peso sui malati sarà enorme, ma pure sulle casse di Palazzo Vitale sarà significativo perché le tariffe delle altre Regioni sono più alte. Aumenterà la mobilità passiva. Paradossalmente, poi, per un napoletano la radioterapia in Molise sarà ancora coperta dal budget.
Per ora nessuna ripercussione sul personale del Gemelli, ma certo – in questo quadro – ha detto chiaramente il presidente del Cda gli ulteriori investimenti previsti all’atto dell’acquisto del centro vanno in standby.
Anche le prestazioni di cardiochirurgia sono a rischio, lo stesso rischio: a breve sarà raggiunto il tetto del budget. In quel caso, è perfino banale specificarlo, è ancora più pericoloso dover andare fuori regione. Cosa può scongiurare queste ipotesi, una peggiore dell’altra per i molisani? «Il commissario ha i poteri per agire e assumersi le responsabilità», la risposta – lapidaria – di Petracca.
Il commissario Toma in serata ha speigato che una soluzione era stata trovata dalla struttura commissariale e che la deroga è stata chiesta al tavolo tecnico un mese fa. Lunedì spiegherà «come stanno le cose». ritai

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