L’acciaio costa il 75% in più rispetto allo scorso anno, il ferro è aumentato del 72%. Eppure il prezzario delle opere edili approvato dalla Regione Molise a luglio scorso lascia le tariffe pressoché invariate.
«Così rischiamo la paralisi dei cantieri. Dovremmo in pratica lavorare in perdita e questo non è possibile», spiegano gli imprenditori che si sono rivolti al Tar per ottenere l’annullamento, e prima ancora la sospensiva, della delibera di giunta 259 del 29 luglio 2022.
Con il ricorso curato dagli avvocati Giuliano Di Pardo e Luigi Quaranta, inoltre, le 20 ditte interessate chiedono la rideterminazione del provvedimento e il suo allineamento agli attuali costi di mercato.
«L’aggiornamento del prezzario – sottolinea l’avvocato Di Pardo, illustrando la posizione dei suoi assistiti – poteva e doveva essere l’occasione per offrire alle imprese un aiuto concreto per fronteggiare i consistenti rincari dovuti al caro energia e all’incremento dei costi delle materie prime, scongiurando così il rischio di paralisi dei cantieri pubblici. L’edizione 2022, adottata alla fine di questa estate dalla Regione Molise, ha invece fatto registrare un deciso passo indietro nella tutela delle ditte di costruzione molisane».
Mentre negli ultimi mesi ferro (+72,25%), acciaio (+75,42 %), bitume (+36,52%), cemento (+14,13%) hanno segnato ulteriori e consistenti aumenti (fonte ministero Infrastrutture e Mobilità sostenibili), i prezzi previsti in Molise sono rimasti quasi gli stessi del 2021. Ed è enorme, rileva ancora Di Pardo, il divario con quelli riconosciuti da Regioni limitrofe, per esempio nel vicino Lazio. «A queste condizioni, in Molise non è possibile garantire alle stazioni appalti committenti l’esecuzione delle opere già avviate, perché le imprese sarebbero obbligate a lavorare in perdita.
Ecco perché ci siamo rivolti alla giustizia amministrativa: è urgente, dato il contesto economico già preoccupante, scongiurare questa ipotesi – conclude il legale – e adeguare i prezzi di lavorazioni e materiali da costruzione ai reali valori di mercato».
ppm