Dalla piazza arcobaleno di “Europe for peace” a Roma il leader dei 5s Giuseppe Conte è stato chiaro: «A Crosetto dico che visto che è stata votata una risoluzione in Parlamento, non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto in Parlamento». Il segretario del Pd Enrico Letta ribatte: «Abbiamo sempre detto che lavoreremo in continuità con quello chi si è fatto e in linea con le alleanze europee e internazionali di cui facciamo parte».
Pace sì, ma come? Pd e 5s restano distanti. E Letta è stato anche molto contestato ieri. Fischi, inviti a cambiare rotta, addirittura – riporta il Corriere – in piazza San Giovanni un ragazzo con una bandiera della Cgil grida «fascista».
Dal Molise sono partiti gruppi di pentastellati, di Articolo 1, SI e Verdi e del Pd. «La pace va difesa con coraggio, determinazione, volontà politica e impegno di tutti. E oggi, con orgoglio, siamo scesi in piazza a Roma da cittadini prima che da politici e attivisti per tutelare il diritto di ogni persona a vivere in pace e dire forte e chiaro “Stop alla guerra!”», così il consigliere 5s Angelo Primiani presente insieme a militanti e ai colleghi portavoce. «Per le vittime di questa orrenda e inutile guerra, per tutti i bambini sottratti alle loro famiglie, per chi ha perso una casa, un figlio, un padre o una madre, per chi ha dovuto rinunciare alla propria vita per una ingiustificabile spirale di morte e distruzione che ha riaperto nel mondo una ferita profonda, difficile da rimarginare. A noi l’onere – ha dichiarato Greco – di ricucire quella ferita giorno dopo giorno, con esempi di pace e legalità».
«Il Partito democratico ha deciso di partecipare con tutte le sue articolazioni territoriali, iscritti e simpatizzanti alla manifestazione nazionale per la pace. Siamo un popolo libero, in marcia, per la libertà e la vita di tutti i popoli della terra», si legge invece in un post di alcuni dirigenti molisani del Pd fra cui Annamaria Becci e Bibiana Chierchia.
Tra gli appelli si registra quello del partito Insieme, per il recupero di un «assetto collaborativo dei popoli, unica via per riprendere un processo di crescita e di benessere, capace di ricostruire i danni procurati dalle immani distruzioni e rimarginare le ferite inferte da comportamenti disumani»

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