Operata per la seconda volta di un tumore al cervello, deve aspettare gennaio per l’esame istologico necessario a iniziare la chemioterapia. È la storia drammatica raccontata da Paolo, un nome di fantasia per tutelare una famiglia devastata da quanto sta accadendo, e che riguarda sua madre.
Dopo il pronunciamento del presidente del Tar di ieri pomeriggio le cose potrebbero cambiare, ma Paolo si è rivolto a Teleregione per rendere noto quanto sta avvenendo e fare appello al «buon senso» e al «cuore».
L’esame di cui ha bisogno questa donna, che sta lottando contro una neoplasia di quarto grado, è fondamentale per definire il trattamento successivo, che va iniziato prima possibile. «Siamo andati personalmente al Neuromed per la prenotazione, ma l’ostituto non l’ha accettata a seguito di questo scontro in atto fra Asrem, Regione e sanità privata. Mio padre ha provato anche a chiedere di poterlo eseguire a pagamento, gli è stato risposto che costa migliaia di euro».
Da quando la direzione Salute di Palazzo Vitale ha comunicato alle due strutture convenzionate con la Regione che a causa della mancata firma del contratto le prestazioni di novembre e dicembre non sarebbero state contabilizzate e pagate, l’Irccs di Pozzilli (che ha confermato quanto raccontato a Teleregione9 e il Gemelli hanno sospeso esami e visite che non sono salvavita perché, sostengono, il budget assegnato per il 2022 lo hanno già esaurito.
«Siamo sinceramente disperati, è un esame molecolare su un reperto istologico, essenziale. Però purtroppo ci è stato risposto che non accettiamo prenotazioni. Qui si parla di vita o di morte per mia madre», ha detto con dolore Paolo. Sua madre dovrebbe aspettare gennaio: nuovo anno, nuovo tetto di spesa. «Gennaio è troppo tardi, dobbiamo partire prima possibile con la chemio, si tratta di un tumore di quarto grado al cervello». L’auspicio suo e dei suoi familiare è che «prevalgano il buon senso, il cuore, che si capiscano i drammi delle persone. Ci sono esami che potrebbero essere posticipati a gennaio ma altri no, non si può anteporre la burocrazia, i conti economici».

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