La struttura commissariale della sanità «aveva preparato un bel regalo di Natale ai cittadini molisani». Il senso delle dichiarazioni dell’avvocato Fabio Verile, componente del collegio difensivo del Gemelli, è naturalmente sarcastico. Il regalo di Natale, cioè il blocco delle prestazioni dell’ospedale di Campobasso guidato da Stefano Petracca e degli altri centri raggiunti dalla comunicazione della Regione che ha fermato i pagamenti di novembre e dicembre, è stato scongiurato dal Tar con un provvedimento – aggiunge Verile – che «non è parziale».
«È la seconda volta che il Tar Molise sospende con provvedimento monocratico, inaudita altera parte, l’efficacia di provvedimenti assunti dalla struttura commissariale con un provvedimento monocratico», evidenzia il legale pugliese che ha curato il ricorso insieme ai colleghi Salvatore Di Pardo e Vita Lucrezia Vaccarella. Era accaduto proprio per un altro provvedimento del commissario Toma e del sub commissario Papa relativo al Gemelli, vale a dire l’indicazione di dirottare sulla radioterapia il budget non ancora utilizzato per altri servizi ambulatoriali. Anche in quel caso, il presidente del tribunale amministrativo decretò lo stop già nella primissima fase della trattazione della causa e senza ritenere necessario il contraddittorio.
Rispetto al decreto che fissa il budget 2022 e alla successiva nota della direzione Salute, il Tar – sostiene Verile – «ha evidenziato la fondatezza delle ragioni di Gemelli Molise e l’urgenza di provvedere. Il provvedimento, allo stato, è stato ritenuto errato, illogico e gravemente pregiudizievole per la salute dei cittadini molisani a cui la struttura commissariale aveva preparato un bel regalo di Natale. Nell’ipotesi in cui non fosse intervenuto il Tar, Gemelli Molise si sarebbe trovato di fronte all’alternativa di dimettere tutti i pazienti o sopportare tutti i costi che in realtà invece devono essere sopportati dalla Regione Molise».
La decisione del presidente del Tribunale di via San Giovanni, inoltre, per l’avvocato non è «parziale perché nel caso di Gemelli è stata ripristinata quasi del tutto l’operatività della struttura, che è un ospedale ad alta complessità, in cui vengono curati prevalentemente pazienti con classe di priorità A o superiore, pazienti cardiopatici, pazienti oncologici. È proprio questo che ha detto il Tar sospendendo un provvedimento iniquo».
Altro elemento su cui il legale si sofferma: «Il decreto 35 del 2022, come ha evidenziato il presidente del Tar, è stato emanato a fine anno, nel mese di ottobre 2022, quando il budget – e questo era a conoscenza della struttura commissariale – era già esaurito. I budget si assegnano all’inizio dell’anno e non alla fine, soprattutto non si fanno determinando una soglia che è già stata sforata, quindi nella piena consapevolezza che non vi è la possibilità da parte della struttura di erogare altre prestazioni perché non saranno pagate. Ci auguriamo davvero che la vicenda molisana possa trovare una soluzione nelle sedi competenti perché così – conclude Verile – è difficile continuare a lavorare e si rischia di pregiudicare seriamente e definitivamente la salute dei cittadini molisani affetti da gravi patologie».
ppm

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