Il 5 marzo a Isernia l’annuncio di una nuova era digitale, ormai dietro l’angolo, nelle procedure sismiche. Inutile dire che per i professionisti del settore era – e purtroppo bisogna dire che ancora è – un’evoluzione indispensabile: finalmente il Molise sbarca nel nuovo millennio. Ma da allora oltre l’annuncio e le giornate di studio organizzate dalla Regione non si è andati.
La piattaforma per la gestione telematica delle procedure è stata realizzata da Pa Digitale Adriatica, che l’ha anche testata. Al seminario che si svolse il 5 marzo a Isernia gli esperti della società di contrada Colle delle Api illustrarono ai professionisti presenti, fra loro anche alcuni studenti dell’Itis Mattei che a giugno hanno conseguito il diploma da geometri, le novità e le informazioni da conoscere per utilizzare lo strumento che «a breve – queste le dichiarazioni del sottosegretario Roberto Di Baggio quel giorno – sostituirà la trasmissione cartacea delle pratiche». Il digitale, fra l’altro, è una scommessa su cui l’amministrazione Toma ha sempre dichiarato di voler puntare molto, affidando a un consigliere dinamico ed esperto, Andrea Di Lucente, la delega al settore.
Architetti, ingegneri e geometri però ancora non hanno avuto il piacere di poter mettere in pratica la rivoluzione 2.0 nel campo della sismica. Né si conoscono i motivi del ritardo, visto che la piattaforma è stata regolarmente collaudata da Pa Digitale. Dal punto di vista tecnico e dell’esecuzione dell’opera non manca nulla. Non manca nemmeno una pessima abitudine della pubblica amministrazione molisana: utilizzare fondi che provengono dalle tasse dei cittadini senza poi concretizzare. Che in altri termini si chiama spreco di denaro. Senza dimenticare che, nel 2023, i tecnici devono ancora barcamenarsi con pratiche cartacee. Altro che rivoluzione digitale.