Il broker molisano Gianluigi Torzi è stato assolto nel processo per il crack della Banca Mb. Lo scorso 23 dicembre il pronunciamento del gup di Milano, che ha scagionato Torzi perché il fatto non sussiste, al termine del giudizio abbreviato.
Fondata agli inizi del Duemila, Banca Mb fu commissariata nel 2009, dall’allora governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, e nel 2012 dichiarata insolvente. Da quella vicenda scaturì un’indagine della procura di Milano per bancarotta, aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza: sotto la lente – spiega Milano Finanza – finirono i finanziamenti concessi ad alcuni dei soci che sarebbero anche stati utilizzati per l’aumento di capitale della banca stessa, che però al termine della liquidazione si ritrovò con un ammanco patrimoniale di circa 46 milioni.
Uno dei filoni dell’inchiesta ha coinvolto Torzi, con l’ipotesi di avere concorso (da esterno) nel reato di bancarotta per avere presuntamente sottoscritto con Banca Mb un finanziamento in qualità di amministratore di Human Capital srl per 4 milioni. La difesa ha dimostrato che in realtà non era più amministratore della Human Capital nell’ottobre 2008, quando Banca Mb concesse il credito, e che le garanzie erano capienti.
Sotto processo in Vaticano e rinviato a giudizio anche davanti al Tribunale di Roma per la compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra con fondi della Santa Sede, i legali del broker ritengono molto importante l’assoluzione di Milano perché gli consente di alleggerire la sua posizione di fronte alla giustizia italiana e anche a quella vaticana. «Il primo muro portante del castello fantasioso di accuse mosse al dottor Torzi nel nostro Paese è crollato. Continueremo in questa opera finché non verrà del tutto ristabilita la verità riguardante la sua persona e la sua professionalità», ha dichiarato l’avvocato Marco Franco che con Matteo Santamaria e a Milano con Rosario Minniti e Mario Zanchetti assiste Torzi nella varie partite giudiziarie tra Milano, Roma e la Città del Vaticano.