Diverse autorevoli analisi pongono ormai da tempo in risalto le fragilità dell’attuale sistema sociale e assistenziale e le difficoltà di tutte quelle persone, in larga parte anziani, che per mille ragioni vivono sole e avrebbero invece bisogno concretamente di aiuto.
Il fenomeno in Molise è reso ancora più acuto dalla grave crisi in cui versa la sanità (con limitazione o chiusura di servizi e prestazioni) e dallo spopolamento. Una regione sempre più piccola e “anziana” in termini di abitanti. Lo ha confermato il recente dossier della Cgia di Mestre, aggiornato all’anno 2022: 100mila gli occupati e ben 124mila i pensionati.
Tanti anziani, dunque, spesso soli e alle prese con le problematiche tipiche della terza età.
In questo contesto, un ruolo importante può essere ricoperto dalle nuove tecnologie e dalla loro capacità di ridurre le distanze, velocizzare i tempi e fornire monitoraggio e supporto. Una tecnologia virtuosa, che non sostituisce l’uomo ma anzi lo sostiene nell’attività di cura per se stesso e per altri.
Grazie ad Aurora, start up nata proprio in Molise, arriva sul territorio un progetto innovativo e ambizioso, che unisce sociale e tecnologia: il primo servizio certificato di teleassistenza, attraverso l’utilizzo di un dispositivo medico testato e riconosciuto e il coinvolgimento delle migliori professionalità e risorse umane in materia.
La persona interessata potrà indossare un comodo braccialetto che monitorizza il suo stato di salute durante tutto l’arco della giornata. I dati vengono inviati e controllati costantemente dalla centrale operativa che, in caso di pericolo, accede alla chiamata con il paziente attraverso il braccialetto e provvede a fornire assistenza e/o allertare il soccorso.
Il dramma degli anziani che purtroppo scompaiono ha coinvolto, con diversi casi di cronaca negli ultimi anni, in modo particolare il Molise. Aurora può svolgere in tal senso una efficace opera sia di prevenzione che di controllo, ma in generale introdurre un nuovo approccio culturale al problema. Per questo si farà promotrice di una campagna mediatica e istituzionale di sensibilizzazione sul tema. Anche attraverso seminari e convegni: un vero e proprio tour nei comuni che coinvolgerà ricercatori, professionisti, amministratori, organizzazioni e in generale il mondo del sociale e del terzo settore. Sarà anche l’occasione giusta per divulgare nei dettagli l’innovativo dispositivo medico, che nasce a livello locale ma è destinato ad entrare nelle case di tanti italiani.