Potrebbe aggiudicarsi il bando per la gestione del trasporto pubblico con la Gtm. Oppure ottenerne l’annullamento con l’Atm. Peppe Larivera, al centro di una tempesta mediatica (il caso dei mancati o ritardati stipendi dei suoi autisti è finito pure da Myrta Merlino a La7) e amministrativa, rilancia e scrive a Giorgia Meloni: sono un imprenditore di centrodestra, ma questo governo regionale «che si dice di centrodestra» e l’assessore Quintino Pallante (esponente di Fratelli d’Italia, ndr) mi stanno vessando.
La verità del patron di Atm è nero su bianco in una nota inviata alla premier, al ministro Trasporti Matteo Salvini, al governatore Donato Toma e allo stesso Pallante, al presidente della Commissione Trasporti della Camera Walter Rizzetto e per conoscenza ai consiglieri regionali. Larivera la invia anche alla stampa nel giorno della seduta monotematica di Palazzo D’Aimmo sul Tpl.
«Sono anni che l’azienda che mi onoro di rappresentare, Atm, vive una situazione di vessazione da parte dell’ente Regione Molise, che si è acuita dopo la presentazione di un ricorso contro il bando di gara perché, a nostro avviso, in molte delle sue parti incompleto ed elusivo della normativa vigente. A parte questo aspetto che sarà al vaglio della giustizia amministrativa, ciò che si tocca on mano è “l’operazione distruzione” che l’ente Regione opera nei confronti delle aziende del trasporto pubblico locale e, in caso di specie, nei confronti della società Atm principale erogatore del servizio in questione».
Un’operazione «rilanciata con spregiudicatezza e violenza», aggiunge, i cui atti «troppo spesso sono stati già annullati dai Tribunali». Già, ma gli stipendi pagati in ritardo? «L’ente Regione Molise sa bene che se ritardi ci sono, questi sono dovuti a reiterati tardivi adempimenti dell’assessorato ai Trasporti – come più volte stabilito dal giudice civile con sentenze passate in giudicato. Non solo. Nel giudizio di parifica del Bilancio regionale, la Corte dei Conti – riporta Larivera – ha rilevato un debito per mancate quote di contribuzione da parte dell’ente per gli esercizi 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022, per una esposizione, stimata in termini del tutto prudenziali, non inferiore ai 6 milioni di euro. Somma a cui vanno aggiunti gli interessi moratori dalla maturazione del credito al saldo, tali da far incrementare il credito di Atm a tali titoli quantomeno di un ulteriore 35%».
Se si considera tutto il settore, il debito della Regione ammonta a 14,5 milioni. Lo ha certificato la magistratura contabile, insiste l’imprenditore, «smentendo di fatto le pubbliche dichiarazioni rese dall’assessore regionale Quintino Pallante».
Questo «gravissimo e reiterato inadempimento da parte della Regione» che risulta – sostiene Larivera – accertato «da plurime sentenze giudiziarie anche passate in giudicato» incide «sulla capacità dell’azienda di evitare temporanee esposizioni verso i fondi pensione». Il Fondo, precisa, non ha mai attivato il recupero di alcun importo perché le esposizioni vengono progressivamente regolarizzate.
Il 15 novembre scorso Atm impugnò il bando per il gestore del Tpl, tre giorni dopo l’assessorato inviò alla società «una diffida che non ha alcun fondamento giuridico», prosegue Larivera.
Che poi affonda: «Non è un segreto che le mie posizioni politiche sono da sempre vicine al centrodestra. Da un governo regionale, che oltretutto si definisce di centrodestra, non chiedo trattamenti di favore ma certamente pretendo il rispetto delle leggi, l’applicazione delle sentenze per i giudizi vinti da Atm, la fine di questa guerra e la possibilità di dialogo con l’esponente politico pur essendo consapevole della sua irriducibile avversione nei nostri confronti e della sua propensione all’assenza totale di ascolto e dialogo, tant’è che non ha mai convocato un tavolo di ascolto con le 29 aziende del trasporto pubblico locale».