Produrre canapa a uso industriale può favorire la biodiversità e l’occupazione. Ne è convinta la consigliera regionale 5s Patrizia Manzo che ha depositato una proposta di legge sull’argomento.
I benefici dell’utilizzo della canapa – spiega Manzo – sono innumerevoli e vanno dall’agroalimentare, alla bioedilizia, fino al tessile senza dimenticare i vantaggi nella rotazione che possiede nei confronti delle “colture in successione” perché lascia il terreno libero da infestanti e migliora la struttura del suolo.
«Coniugare un’agricoltura ecosostenibile con la salvaguardia delle risorse naturali è possibile. Nasce così l’esigenza di promuovere la coltivazione e trasformazione della canapa per scopi produttivi e ambientali in modo da contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, consumo del suolo e alla salvaguardia della biodiversità, oltre che a incentivare l’occupazione e, quindi, creare reddito. Sono alcune delle motivazioni che mi spingono – prosegue – a ripresentare una proposta di legge regionale la quale prevede l’impiego della canapa e dei suoi derivati. Parliamo di piante agricole che esulano dalla materia relativa alle sostanze stupefacenti o psicotrope, cure e riabilitazione derivanti dalle tossicodipendenze».
Per rendere operativa la norma si può far leva sulle misure per lo sviluppo rurale e sui programmi regionali Fers-Fse. La Regione può anche avvalersi dell’Arsarp, della collaborazione dell’Unimol e degli istituti agrari, professionali e tecnici per dare impulso alle attività di ricerca, riproduzione e conservazione del seme di canapa al fine di individuare le coltivazioni più adatte al nostro territorio.
Tra i principali obiettivi della legge vi è quello di recuperare le terre incolte. La realizzazione di impianti per la lavorazione e trasformazione, inoltre, creeranno un vero e proprio indotto con la produzione finanche di alimenti senza glutine – a base di canapa – molto richiesti sul mercato italiano ed estero. Inoltre, nell’attuazione dei bandi sarà data priorità alle associazioni temporanee di imprese, cooperative, consorzi e alle imprese che al momento della presentazione della domanda hanno sottoscritto un contratto di rete. Infine, poi, entro il 31 dicembre di ogni anno, l’assessorato alle Politiche agricole, sentita l’Arsarp, relazionerà su richieste ricevute, esiti ottenuti ed eventuali problematiche da sanare.
«Ogni intervento previsto dalla legge è destinato esclusivamente alla canapa per uso industriale coltivata senza l’impiego di prodotti diserbanti o disseccanti prima ancora di escludere ogni attività finalizzata alla produzione e alla estrazione di sostanza stupefacente. La promozione della canapa, quale coltura alternativa ed innovativa, diventa quindi una priorità che questo Consiglio deve cogliere auspicando un iter veloce per l’attuazione», conclude Manzo.