La Regione Molise ha decretato che il vincitore del bando Borghi, 20 milioni a valere sul Pnrr, è il Comune di Castel del Giudice. La determina del I dipartimento pubblicata ieri (e inviata al ministero della Cultura che provvederà formalmente all’erogazione delle risorse ) chiude una lunga querelle giudiziaria e politica.
Il progetto di Castel del Giudice era arrivato secondo nella graduatoria originaria stilata dalla commissione, primo quello di Pietrabbondante. Ma il Consiglio di Stato, ribaltando il verdetto del Tar Molise, a metà dicembre ha accolto le tesi dell’avvocato Giuliano Di Pardo (difensore di Castel del Giudice) e annullato l’assegnazione dei fondi al Comune amministrato da Antonio Di Pasquo perché il progetto era inammissibile. Dopo il verdetto, Palazzo Vitale ha riconvocato la commissione per il riesame del procedimento. I giudici amministrativi di secondo grado, infatti, hanno indicato questa strada perché a sua volta Pietrabbondante aveva contestato, sotto determinati profili, la proposta di Castel del Giudice.
All’esito dei riscontri, l’organismo di valutazione ha confermato «…l’effettiva correttezza della perimetrazione del borgo storico effettuata dal Comune di Castel del Giudice e ciò in ragione della riconoscibilità morfologica del borgo storico, della continuità storica del tessuto edilizio e della prevalenza di caratteri formali e strutturali specifici. La correttezza della perimetrazione non è contraddetta dalla assenza di caratterizzazioni più forti, risultanti ad esempio da caratteri omogenei e “antichi” dei manufatti edilizi, che spesso – ma non sempre – caratterizzano la parte del territorio identificabile come borgo storico e che ne contribuiscono a definire una distintività di immagine», si legge nel provvedimento a firma del capo dipartimento Mariolga Mogavero.
Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gentile, convinto che con il progetto di valorizzazione finanziato si potranno implementare le buone pratiche già avviate per combattere lo spopolamento.
Il collega di Pietrabbondante Di Pasquo già dopo la sentenza del Consiglio di Stato aveva espresso rammarico per l’occasione persa, ma anche l’auspicio che i 20 milioni rimanessero in Molise.