«Non possiamo assistere alla distruzione del sistema sanitario e ancora una volta ci appelliamo al buon senso e all’umanità di chi ha il compito di decidere su una questione tanto delicata come quella della salvezza dei malati». Così la segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo.
«In Molise – prosegue – la sanità e le procedure per l’accesso alla cura non possono essere più penalizzate, né diverse da quelle adottate in altre regioni. Oggi, naturalmente, mi riferisco alla questione radioterapia, poiché rispetto a quanto si apprende dalle notizie diffuse dalla stampa le procedure imposte recentemente costituiscono di fatto una complicazione burocratica che rallenta il sistema e quindi i tempi di attesa per accedere alla prestazione. E spesso, si sa, la variabile tempo può essere fatale per il successo della terapia stessa».
Il suo appello è affinché «non si umilino i malati oncologici già fragili e provati dalla malattia devastante: è per il rispetto della loro dignità e dei loro diritti che chiediamo ancora una volta attenzione! Queste persone non possono essere abbandonate al loro destino e devono sentirsi protette nella loro terra, senza elemosinare altrove cure che possono ricevere in Molise presso i nostri centri di eccellenza. La sanità non è un mercato e i malati non sono merce. A dispetto di questa sanità di serie B riservata al Sud, trasformiamoci piuttosto in una regione di accoglienza dei malati anche da fuori regione; non ci sarà nessun problema di budget o di tetti di spesa se si pagano le strutture accreditate solo dopo aver riscosso dalle altre regioni. Auspichiamo – conclude Boccardo – che tutte le parti, compreso il sindacato, si possano incontrare intorno ad un tavolo per definire percorsi e soluzioni che superino le attuali divisioni e criticità».