Un chiaro e definitivo quadro di «spese illecite, a volte davvero desolante, come testimoniano alcuni giustificativi rinvenuti, costituiti da documentazione rilasciata da esercizi commerciali localizzati all’estero».
Ricordate le “spese pazze” coi soldi dei gruppi consiliari di via IV Novembre? Stagione che sembra lontanissima. Ci ha pensato il procuratore regionale della Corte dei Conti Salvatore Nicolella a riportarla in auge dando conto, nella sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, dell’avvio dei procedimenti di responsabilità per danno patrimoniale e di immagine, causato alla Regione, nei confronti degli ex capigruppo condannati dalla magistratura penale per episodi che riguardano il periodo 2007-2012.
Si terrà il 13 luglio prossimo il processo a carico di uno di loro, l’importo del danno in questo caso è pari a 268.800 euro.
È uno dei filoni curato dall’ufficio requirente di via Garibaldi. Altri riguardano la sanità. Per esempio quello attinente al progetto Mef, finalizzato al monitoraggio della spesa farmaceutica. L’iniziativa è fallita e nel procedimento discusso il 19 gennaio scorso la procura erariale ha chiesto una condanna per danni cagionati alla Regione pari a 335mila euro. E poi la vicenda delle prestazioni fatturate oltre il budget assegnato per i pazienti extraregionali dai due principali erogatori privati del Molise dal 2007 al 2014, extrabudget pagato dopo le intese firmate nel 2016 da Neuromed ed ex Cattolica e l’allora presidente-commissario Frattura. L’importo del danno contestato è pari a 54 milioni, i presunti responsabili hanno ricevuto l’invito a dedurre. Di più, sul caso, Nicolella non ha voluto aggiungere – se non, nella relazione, la disamina delle pronunce giurisprudenziali su temi analoghi – per tutelare il riserbo che si deve ai fascicoli in itinere.
Nell’auditorium di Palazzo Gil, dunque, ieri il neo presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti Maurizio Stanco ha inaugurato il suo primo anno giudiziario (prende il posto di Tommaso Viciglione, da poco in pensione).
Le sentenze di condanna emesse nel 2022 – ha sintetizzato – hanno raggiunto il valore di 780mila euro. Gli importi recuperati, in seguito a pronunce di primo e secondo grado, sono stati pari a 337mila euro.Sono 89 i provvedimenti in materia di contabilità pubblica e pensionistica, altri 26 sono in attesa di deposito. Per quanto riguarda i conti giudiziali, ne sono stati definiti 474. Resta ancora elevato il carico dei fascicoli pendenti, anche se in calo rispetto agli anni passati: in base ai dati aggiornati al 15 febbraio scorso sono 2.363 mentre al 31 dicembre 2021 erano 2.598
Nella sue riflessione, Stanco ha evidenziato come i risultati siano stati raggiunti nonostante le cospicue ripercussioni esercitare dalla crisi pandemica e i contraccolpi delle reiterate carenze di organico.
Assente per un impedimento la presidente Lucilla Valente, è toccato al magistrato Domenico Cerqua riassumere l’attività svolta dalla sezione di controllo.
Sempre in tema di sanità, sono state segnalate le criticità relative al bilancio dell’Asrem del 2020: 50 milioni di disavanzo, ingenti perdite non coperte e altrettanto ingenti crediti vantati nei confronti della Regione.
Non va meglio nei trasporti: con una delibera del 22 novembre scorso, fra le altre cose, i magistrati contabili hanno rilevato l’intempestività e la parzialità dei pagamenti dei corrispettivi alle ditte e i mancati pagamenti a titolo di contributi per il contratto nazionale, oltre al ritardo nell’attuazione del bando per il nuovo gestore
Bando che nel frattempo è stato sì pubblicato ma pure già annullato dal Tar.
Rispetto al controllo sui conti della Regione, spicca su tutto la mancata parifica del rendiconto 2021 (impugnato nell’ultima seduta anche dal Consiglio dei ministri).
ritai