Il presidente dell’Anac ha rischiato di “rimetterci il posto” (e non è detto che il chiarimento coi leghisti abbia davvero chiuso il caso). Lo scontro è sul nuovo Codice degli Appalti, in particolare sulle soglie al di sotto delle quali è possibile non procedere a gara.
Il capo dell’Anticorruzione ha evidenziato il rischio che nei piccoli centri in questo modo prevalgano amicizie e parentele. Il ministro delle Infrastrutture Salvini e i suoi hanno attaccato: parole inqualificabili contro i sindaci. Busia ha replicato spiegando che i sindaci per l’Anac non sono corrotti ma eroi.
Profonde critiche al nuovo testo arrivano anche da Vincenzo Musacchio, criminologo forense molisano con collaborazioni internazionali negli Usa e a Londra e consulente della Commissione Bilancio del Parlamento Ue.
«Nel nuovo testo del Codice degli appalti il Consiglio dei ministri ha previsto un aumento del tetto sotto il quale è possibile affidare direttamente i lavori. Il nuovo tetto sarà di 500mila euro. Lo avevano chiesto i Comuni italiani e lo aveva fortemente sconsigliato l’Anac. A oggi la soglia è fissata a 40mila euro per l’acquisto di beni e servizi e a 150mila per l’affidamento dei lavori.
Non condividevo la scelta del governo Conte allora, non condivido oggi, a maggior ragione, quella del governo Meloni», dichiara Musacchio.
«Le nuove mafie puntano da qualche tempo sugli appalti pubblici. I Comuni sono la parte più vulnerabile e quella più facile da infiltrare. Sfrondare il Codice degli appalti in questo modo significa imbandire la tavola dove siederanno i mafiosi per lucrare e lo faranno persino legalmente», punta il dito il giurista.
«L’ultima relazione semestrale presentata dalla Dia al Parlamento ha illustrato come le organizzazioni criminali guardino agli appalti pubblici come una risorsa economica per incrementare i loro guadagni. Ben vengano le semplificazioni per aiutare amministrazioni pubbliche e imprese private, ma ben altro significa affidare direttamente, senza gara, i lavori fino a 500mila euro. In questo modo il sistema non solo non funzionerà meglio, ma si farà un regalo alle mafie favorendo anche la corruzione. Aggiungendo a ciò i subappalti liberi, il disastro – conclude – sarà totale».