Il Molise si è classificato al 182esimo posto – su 208 regioni europee monitorate nel 2021 dall’Università di Göteborg – per quanto riguarda l’indice europeo sulla qualità istituzionale che tiene conto della percezione, da parte dei cittadini, della qualità, dell’imparzialità e della corruzione della Pubblica amministrazione presente in un determinata area regionale.
È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati “The quality of Government Institute” dell’Università di Göteborg. A livello nazionale fanno peggio solo Sardegna, Puglia, Sicilia, Basilicata, Campania e Calabria. La più virtuosa (100esimo posto), la Provincia autonoma di Trento, seguita da Friuli Venezia Giulia (104) e Veneto (109).
«Il cattivo funzionamento della nostra macchina pubblica – spiega la Cgia – grava su famiglie e imprese per almeno 225 miliardi di euro all’anno. Le regole tortuose e complicate della nostra burocrazia statale, i mancati pagamenti della Pubblica amministrazione, la lentezza della giustizia civile, lo spaventoso deficit infrastrutturale, gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale sono da tempo una spina nel fianco dell’economia del nostro Paese».
Ma come si è arrivati a quantificare in circa 225 miliardi di euro gli sprechi pubblici presenti nel nostro Paese? L’Ufficio studi della Cgia ha raccolto e allineato i risultati di una serie di analisi sulle inefficienze e gli sprechi che caratterizzano la nostra Pubblica amministrazione.
In sintesi: il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la Pa (burocrazia) è pari a 57,2 miliardi di euro (Fonte: The European House Ambrosetti); i debiti commerciali di parte corrente della nostra Pa nei confronti dei propri fornitori ammontano a 55,6 miliardi di euro (Fonte: Eurostat); la lentezza della giustizia costa al Paese 2 punti di Pil l’anno, ovvero 40 miliardi di euro (Fonte: Carlo Nordio, Ministro della Giustizia); il deficit logistico-infrastrutturale penalizza il nostro sistema economico per un importo di 40 miliardi di euro all’anno (Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti); gli sprechi nella sanità cubano oltre 21 miliardi di euro (Fonte: Gimbe); gli sprechi e le inefficienze presenti nel settore del trasporto pubblico locale ammontano a 12,5 miliardi di euro all’anno (Fonte: The European House Ambrosetti-Ferrovie dello Stato).
«È evidente – spiegano gli esperti della Cgia – che questi malfunzionamenti, tratti da fonti diverse, non si
possono sommare, innanzitutto perché sono riferiti ad anni diversi e in secondo luogo perché in alcuni casi le aree di queste analisi si sovrappongono. Tuttavia, queste accortezze non pregiudicano la correttezza della riflessione espressa. Ovvero, che l’ammontare degli effetti generati dal cattivo funzionamento della nostra PA ha dimensioni tali da ritenerla responsabile del livello di arretratezza che caratterizza la nostra macchina pubblica rispetto a quelle dei nostri principali competitor commerciali».

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