Nicola Cosentino non riveste più incarichi pubblici. È questo uno dei motivi per cui il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere gli ha concesso gli arresti domiciliari. La notizia è che il magistrato ha stabilito che dovrà scontarli a Venafro.
Ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore del Pdl in Campania, Cosentino è in carcere dal 15 marzo scorso. Si costituì alla scadenza del mandato parlamentare. Non era stato ricandidato dal partito del Cavaliere e l’immunità cessava con la fine della legislatura. Già allora, prima che l’onorevole di Casal di Principe si consegnasse, circolò con insistenza la voce che potesse scegliere un penitenziario molisano, magari Campobasso. Ipotesi poi smentita dai suoi legali e dai fatti: Nik ‘o mericano sta scontando la custodia cautelare a Secondigliano.
Davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere Cosentino è imputato nel processo denominato ‘Il Principe e la ballerina. Riciclaggio e corruzione (con l’aggravante di aver agito per agevolare i Casalesi) i reati ipotizzati nei suoi confronti. Alla prossima udienza deporrà in aula l’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. Il presidente del collegio, Orazio Rossi, ha accolto ieri la richiesta dei difensori di Cosentino Stefano Montone e Agostino De Caro di applicare la misura alternativa al carcere dopo l’intervento della Corte Costituzionale lo scorso aprile. Cosentino, però, non potrà riacquistare subito la libertà in quanto resta in vigore la prima ordinanza che lo ha colpito con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica.

 

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