È in programma oggi al Tar Molise l’udienza di discussione sul ricorso presentato dall’avvocatessa Elena Bertoni e dall’ex questore di Campobasso Raffaele Pagano sulla nomina del Garante regionale dei diritti della persona. Poi ci sarà il verdetto dei giudici.
A settembre 2022 l’incarico fu conferito dal presidente di Palazzo D’Aimmo Salvatore Micone all’ex consigliera regionale Paola Matteo. Erano scaduti i termini che le norme assegnano all’Assise per l’elezione.
Secondo i ricorrenti, però, nel caso del Garante dei diritti non è possibile esercitare i poteri sostitutivi. La legge regionale istitutiva della figura (la numero 17 del 2015) prevede, all’articolo 3, che «il Garante è eletto dal Consiglio regionale con il voto favorevole della maggioranza dei due terzi dei suoi componenti in occasione delle prime due votazioni. Nel caso in cui nessun candidato ottenga tale maggioranza è eletto il candidato che dalla terza votazione ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Consiglio. Il voto avviene a scrutinio segreto».
Bertoni e Pagano impugnarono immediatamente la nomina davanti al Tribunale amministrativo per «illegittimità della nomina del Garante con eccesso di potere e violazione delle norme» che prevedono l’imparzialità dell’organo eletto, che non può avere quindi carattere fiduciario. Secondo i ricorrenti, inoltre, Matteo non avrebbe i requisiti previsti dalla legge.