Ricostruzione post sisma snella e fondata su un “progetto di rivitalizzazione del Molise che vada ben oltre il semplice recupero edilizio, che ci dia la possibilità immaginare il rilancio complessivo delle realtà del cratere e di tutte le altre zone della nostra regione”. Così il presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura, dopo l’incontro con i tecnici della ricostruzione per i centri molisani colpiti dal terremoto del 2002. Nodo caldo quello delle procedure burocratiche. “La burocrazia, in questa regione – ha detto Frattura – non ce la possiamo permettere. Insieme, grazie ai vostri suggerimenti, appronteremo una nuova modulistica, più snella, tenendo ben ferma però l’idea che le questioni burocratiche non vanno intese come elementi sostanziali per risolvere i problemi. Abbiamo pratiche meritevoli di interventi che per mere disattenzioni rischiano di essere fuori dagli accordi di programma quadro. A questo tutti insieme porremo rimedio”. Nell’incontro il presidente Frattura ha tracciato il bilancio della ricostruzione. “Ad oggi – ha riferito – non c’è un solo Apq firmato. Il prossimo 10 luglio firmeremo quello per gli edifici di culto, sarà il primo contratto stipulato con le autorità centrali che materialmente e puntualmente metteranno a disposizione le risorse assegnate con la delibera Cipe n.62/2011”. “Grazie alla deroga al patto di stabilità – ha poi sottolineato il governatore – ora abbiamo 15 milioni di euro da poter spendere. Da una prima verifica fatta dalla struttura della Protezione civile serviranno a pagare i lavori già realizzati. Se da qui a settembre, quando il governo presenterà al Parlamento la nuova legge di stabilità, non accadrà nulla di nuovo, non avremo la possibilità di fare altri lavori, sapendo che gli stessi non potranno essere pagati prima di gennaio 2014”. “Sulla scia di quanto già ottenuto dal presidente Errani per la ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna – ha concluso Frattura – resta aperta la possibilità di inserire nella prossima legge di stabilità l’autorizzazione a una deroga assoluta anche per la nostra ricostruzione”.