Lascia società partecipate in salute o, al contrario, operazioni di fusione nei casi più intricati e difficili (come le tante realtà che si occupavano non con brillanti risultati della montagna molisana). Ma pure tre comunità montane che hanno completato il percorso di scioglimento. Ora però tutto rischia di essere vanificato se non si approva il bilancio di previsione. Il suo obiettivo, dice chiaramente il governatore Donato Toma, è «portare il bilancio in Consiglio fosse anche il 24 giugno…».
Il presidente della Regione rivendica il gran lavoro svolto dal suo esecutivo e dalle donne e dagli uomini scelti per le società in house e per gli enti subregionali. Lo fa in una conferenza stampa a cui sono presenti amministratori, Cda e staff. «Questo incontro non ha nulla a che fare con la campagna elettorale», premette. Al suo fianco il direttore del II Dipartimento Massimo Pillarella e il responsabile dell’ufficio partecipate Luigi Sabella.
Tutte le società hanno fatto un gran lavoro, ha premesso Toma. Che ha poi evidenziato l’efficace rivisitazione organizzativa di Molise Dati, la crescita di Sviluppo Italia Molise che fra le altre cose segue il progetto Stellantis, la chiusura in attivo di Finmolise che ha accompagnato le imprese molisane con importanti misure di sostegno anche rispetto all’emergenza Covid.
Positivo anche il bilancio di Molise Acque, sia sotto il profilo della fornitura delle risorse idriche sia per quanto riguarda l’assunzione di personale. Ancora, Funivie Molise, unica società che oggi si occupa di montagna e che ha sostenuto il rilancio di Campitello e Capracotta.
Gran lavoro, ha aggiunto Toma, della Fondazione Molise Cultura «con il supporto di questa amministrazione che, alla Cultura e al Turismo, ha dato una programmazione chiara, incisiva e robusta».
Riqualificati gli immobili Iacp, enti per i quali – ha spiegato – serve una fusione perché l’istituzione dell’Eres comporta spese enormi per il conferimento dei patrimoni degli istituti al nuovo ente.
Snellita poi la governance dei Consorzi di Bonifica del Basso Molise interessati da un progetto di fusione approvato dalla giunta.
Per non fermare attività in corso e iniziative, serve approvare il bilancio. Con lo spalma debiti varato dal governo Meloni è possibile diluire in dieci anni la copertura dell’ulteriore disavanzo emerso al 31 dicembre 2021. Disavanzo, ha detto infine il governatore, in cui «molta colpa è della struttura. Chi nel 2015 si è occupato del riaccertamento dei residui ha sbagliato di circa 500 milioni, noi abbiamo riassorbito con 300 milioni ma oltre non siamo potuti andare. Io – ha concluso – avevo dato una soluzione ai tecnici ma non è stata seguita».

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