Un incontro in assessorato a Campobasso per fare il punto coi fasonisti. Solo loro i meno tutelati in questa vertenza: dalla nuova Ittierre avanzano 5 mesi di fatture. Da un lato l’azienda aspetta il sostegno assicurato dalla Regione, dall’altra l’ente di via Genova ribatte: senza garanzie reali (che assicurino anche che il credito liberato con la fidejussione serva a pagare i fornitori e le maestranze) non si può procedere. “Siamo sbattuti di qua e di là – raccontano, fra gli altri, Pasquale Bozza e Salvatore Di Caprio – come in una partita di ping pong. Vogliamo risposte certe”. E per un verso arrivano subito. Il titolare della delega allo Sviluppo economico Massimiliano Scarabeo annuncia infatti che lunedì l’esecutivo ha deliberato la proroga del prestito erogato da Finmolise. Altri 12 mesi di respiro, senza i quali per i piccoli imprenditori del tessile molisano sarebbe stato impossibile ‘rientrare’. Sulle prospettive più ampie il patron Antonio Bianchi ha confermato a Scarabeo – in un vertice che si è svolto in mattinata – che sta cercando un partner che rafforzi la compagine aziendale dell’ex colosso della moda di Pettoranello. I contatti in corso aprono uno spiraglio, ammette l’assessore. Che però ribadisce: “L’interesse della Regione è mettere in sicurezza la filiera e i lavoratori”. Quanto alle garanzie sollecitate per la fidejussione, Bianchi ha costituito due nuove società, una per gli store e l’altra per la logistica. L’aiuto sarà deliberato da Finmolise nei loro confronti (sono piccole e medie imprese, terreno su cui la Regione può agire), la garanzia che i soldi serviranno a soddisfare dipendenti ed indotto – spiega Scarabeo – assicurata dall’apertura di un conto dedicato presso l’istituto bancario dell’azienda. Al termine del vertice a Campobasso la firma in calce alla proposta dell’assessore: i soldi andranno a maestranze e fornitori molisani.
