Il pranzo di Natale del 2011 costerà al direttore generale di Molise Acque 5.600 euro. Questa la somma che il dg dell’Azienda speciale è stato condannato a pagare in favore delle pubbliche finanze dell’ente per il ‘conviviale aziendale’ di due anni e mezzo fa, il cui conto fu di quasi 10mila euro.
La sentenza è della Corte dei Conti del Molise. Il procuratore ha portato Giorgio Marone davanti al collegio presieduto da Michael Sciascia per l’episodio che destò non poco scalpore. All’epoca commissario dell’ex Erim era il dg della Regione Molise Antonio Francioni. Marone organizzò il pranzo per scambiarsi gli auguri di Natale e per l’Anno Nuovo (cosa che tradizionalmente si usa ovunque) liquidando però la somma di 9.350 euro al ristorante con fondi di Molise Acque. La ricevuta finì sui giornali scatenando un putiferio. Marone si è difeso sostenendo l’incompetenza della Corte dei Conti perché Molise Acque non sarebbe ricompresa fra le ‘pubbliche amministrazioni’ di cui al decreto legislativo 165/2001 e, in subordine, ha sottolineato – si evince dalla sentenza 74/2013 – che il conviviale è stato un occasione di incontro fondamentale per incrementare lo spirito di gruppo. Rientra insomma fra gli “eventi aggregativi interni in cui i dipendenti di ogni livello” possono “condividere idee, propositi, preoccupazioni e modalità lavorative, migliorando in tal modo la reciproca conoscenza e le relazioni interne”.
Il fatto di aver messo in conto l’evento aggregativo con vista sul mare alle casse Molise Acque per la Corte di via Garibaldi è, comunque, sanzionabile. Anche se la finalità di rafforzare il vincolo di appartenenza all’ente gli diminuisce la pena (l’abbattimento è del 40%).

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.