La Fondazione Giovanni Paolo II, in relazione ad alcune esternazioni, secondo le quali a causa del licenziamento delle 45 unità verrebbe meno il livello di eccellenza e di assistenza della struttura, tiene a precisare che “la Fondazione è, e rimane, un presidio di eccellenza non solo per il Molise ma anche per le Regioni limitrofe, con servizi clinici di alta qualità. La riduzione del personale è motivata della riduzione dei posti letto dai 180 ai 129 attuali, stabilita con un apposito decreto dal Commissario ad acta per la sanità della Regione Molise. Pertanto, l’eccedenza del personale non è una mera scelta della Fondazione ma una necessità imposta dalle scelte fatte dalla Regione”. I vertici del Centro di contrada Tappino si affidano a una nota per precisare la loro posizione all’indomani dell’incontro in Regione sui licenziamenti annunciati nei giorni scorsi. “La scelta della Fondazione nell’agire in tal senso – proseguono dalla ex Cattolica – è motivata anche dal fatto che l’ipotesi di accordo di solidarietà proposto ai lavoratori, per evitare i licenziamenti, non è stato accettato. Per dare un dato, il rapporto è di quasi 4 dipendenti per ogni posto letto, cifra che chiaramente mette in evidenza che la Fondazione continua a mantenere un livello di assistenza adeguata, tra l’ altro ampiamente suffragata dalla normativa regionale vigente (parametri di appropriatezza e accreditamento regionale)”. “La Fondazione infine ribadisce quanto aveva già comunicato nei giorni scorsi, lasciando uno spiraglio per il futuro. Qualora fosse previsto un aumento dei posti letto, e non appena le condizioni lo consentiranno (definizione dei rapporti con la Regione, applicazione del Piano sanitario regionale, accordo per l’integrazione con l’ospedale Cardarelli e l’Università del Molise) – concludono i vertici – ci sarà piena disponibilità nell’assumere nuovo personale, dando la precedenza a coloro che sono oggi interessati all’attuale provvedimento”. Intanto è nato un comitato spontaneo di lavoratori che ha chiesto in un documento un incontro al presidente della Regione Frattura.