L’istruzione è sempre in cima alle agende di tutti i governi ma all’atto pratico resta tra i settori più vulnerabili del Paese. Le risorse sono poche e non bastano mai a soddisfare le esigenze nei vari ambiti del comparto.
La Cgil Abruzzo e Molise ha reso noto che sono stati aperti i termini per le immissioni in ruolo dei docenti per l’anno scolastico 2023/2023. Appena 111 in Molise, rispetto ai circa 800 precari che hanno lavorato nel corso dell’anno che si è da poco concluso.
«Il Miur – spiega Pino La Fratta della Flc Cgil Abruzzo Molise – ha pubblicato il decreto ministeriale con il quale si autorizzano le 50.807 assunzioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2023/2024. Per il Molise, è previsto un contingente massimo di 111 nuove assunzioni di docenti a tempo indeterminato, che verranno effettuate con una procedura completamente informatizzata, con il supporto del sistema informativo del ministero dell’istruzione e del merito. L’Usr Molise – ancora La Fratta – ha comunicato che la procedura sarà attiva on line in soli due giorni sia per i candidati inseriti nelle graduatorie concorsuali sia per quelli delle GaE».
Le assunzioni previste – sostiene il sindacalista – non bastano per dare risposta alle esigenze di stabilità e organico delle scuole molisane: «I numeri annunciati – afferma La Fratta – serviranno a malapena a garantire il turn over e in molti casi si tratta di posti non assegnati nelle precedenti tornate di immissioni in ruolo. Ricordiamo che nell’anno scolastico 2022/23 i docenti precari nelle scuole molisane erano circa 800. Moltissimi posti inoltre resteranno privi di titolare, soprattutto nella scuola secondaria di I e II grado, in particolare nelle materie tecniche e scientifiche. Occorrevano scelte più coraggiose, modalità di reclutamento rapide e chiare dal punto di vista normativo, per la copertura di tutti i posti che, anche quest’anno, saranno affidati a tanti docenti precari».
Secondo il segretario generale della Flc Cgil Abruzzo e Molise «particolarmente critica risulta la situazione relativa agli insegnanti di sostegno: l’anno scorso nelle scuole molisane hanno lavorato oltre 500 precari con supplenze al 30 giugno o al 31 agosto. Nonostante i proclami, solo 28 docenti saranno stabilizzati, per cui nel settore che più di ogni altro necessita di continuità resterà precario circa il 30% degli insegnanti. La situazione del precariato scolastico in Italia sconta ripetuti errori del sistema di reclutamento. Non bastano le promesse, è necessario – conclude La Fratta – un piano straordinario di assunzioni che vada oltre la copertura del semplice turn over del personale, in modo da garantire i diritti dei lavoratori precari e assicurare la qualità del sistema educativo».

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