“L’ondata di calore che da oggi proseguirà fino a martedì non è eccezionale. Potrebbe essere – spiega Massimiliano Pasqui dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibimet-Cnr) – il segnale di un’estate un po’ più calda della norma rispetto alle temperature medie registrate negli ultimi 30 anni, ma decisamente molto diversa dalle estati degli ultimi dieci anni”.
Dal 2003 in poi, infatti, i mesi estivi hanno visto susseguirsi numerose ondate di calore, comparse precocemente (in alcuni casi già a partire da maggio) e tutte molto lunghe. Quest’anno invece le cose sembrano andare diversamente, con ondate di calore brevi e alternate a periodi più freschi. In un’ondata di calore breve, come quella in corso, la temperatura supera i valori soglia di 36-37 gradi per spostarsi verso i 40 solo per un periodo compreso fra tre e cinque giorni. In un’ondata media si superano i cinque giorni e quando il fenomeno è particolarmente prolungato può protrarsi da 10 a 15 giorni.
“La causa che scatena questi periodi di caldo eccessivo – aggiunge Pasqui – è nella combinazione di due fenomeni: una massa di aria calda che sale dal Sahara nord-occidentale comincia a sollevarsi fino alla quota di circa 2.000 metri, dove incontra l’anticiclone delle Azzorre, in questi giorni particolarmente ‘allungato’ verso l’Italia. L’aria calda del deserto si adagia quindi sull’anticiclone che, come in un tapis roulant, la trasporta verso l’Italia”.

 

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