In generale è tutto il Sud a soffrire la presenza dell’economia sommersa: quasi la metà (19,2 miliardi su 43,7) del gettito potenzialmente evaso è in capo alle regioni meridionali. I numeri sono stati elaborati dalla Cgia che ha misurato il peso economico del lavoro sommerso in Italia. Una piaga che vede coinvolti milioni e milioni di persone.
Dallo studio della Cgia emerge che la Regione più a “rischio” è la Calabria che presenta 181.100 lavoratori in nero e un’incidenza percentuale del valore aggiunto da lavoro irregolare sul Pil pari al 18,6%. Segue la Basilicata che con appena 45.600 unità di lavoro irregolari “produce” un Pil in “nero” che pesa su quello ufficiale per il 14,7%. Al terzo posto della graduatoria – prima quindi di grandi realtà come Puglia e Campania – c’è il Molise: con 27mila irregolari e un peso dell’economia sommersa su quella ufficiale pari al 14,6%, le imposte non versate per residente sono pari a 1.282 euro all’anno.