Il suo ultimo post, sul profilo Facebook che da ieri pomeriggio è un account commemorativo, è corredato da una foto dannatamente tenera: Fabio Papa con suo figlio e il nipotino nato da qualche mese. «Tre Papi…».
Il magistrato, 61 anni, è stato trovato senza vita ieri mattina intorno alle 10.30 nella sua abitazione, una villetta alla periferia di Campobasso. Stroncato da un malore probabilmente giovedì sera, quando aveva fatto rientro in Molise per riprendere servizio dopo un periodo di ferie.
Era di turno ieri mattina. Non vedendolo arrivare al solito orario in Procura ha cominciato a serpeggiare la preoccupazione. Dalla segreteria lo hanno chiamato, ma lui al cellulare non rispondeva. Quindi, alcuni funzionari insieme ai sostituti Santosuosso e Carollo e insieme ai Carabinieri si sono recati a casa di Papa per capire cosa fosse accaduto. È stato necessario sfondare la porta. Per il pm però non c’era più nulla da fare. Era sul divano, la televisione ancora accesa.
Gli accertamenti di rito sono andati avanti fino alla tarda mattinata, ma la dinamica e la causa del decesso – un infarto con molta probabilità – sono state subito chiare. Tanto che il magistrato, è strano doverlo scrivere in questa circostanza, un suo collega, nel pomeriggio ha dato il nullaosta per la restituzione della salma ai familiari.
Originario di Pescara, è lì che vive la sua famiglia (ha tre figli). Oltre trent’anni in magistratura, quasi tutti in Molise. Papa in regione ha portato avanti decine di inchieste importanti: reati contro la pubblica amministrazione, dei colletti bianchi, dei politici. Ha indagato sul caso Bain & Co, sull’allargamento del cratere sismico a tutta la provincia di Campobasso nel 2002, sull’insediamento della centrale turbogas di Termoli, sulla Biocom, sulla vendita delle quote dello Zuccherificio. E poi la criminalità. Un inquirente col guizzo necessario e il coraggio di osare senza mai trascendere nel “processo mediatico”. Al suo fianco investigatori di razza che non lo hanno abbandonato neanche quando, qualche anno fa, finì dall’altra parte della scrivania. Indagato per il presunto tentativo di estorsione ai danni dell’allora presidente della Regione Paolo Frattura. Assolto con formula piena in primo grado e in appello, a Bari, Papa ne è uscito poi anche completamente riabilitato dal punto di vista disciplinare e dell’inquadramento: era stato trasferito nei ruoli della magistratura giudicante civile (e trasferito a Rovigo, poi a Chieti a Isernia), è stato reintegrato dal Csm nella funzione di sostituto procuratore nel capoluogo di regione.
Affabile, amante dello stare in compagnia, fumatore, interista. Una personalità versatile. Ha saputo stringere perciò rapporti umani al di là del mestiere con tutti coloro che per lavoro ha conosciuto e incontrato. La sua morte ha gettato nello sconforto Campobasso. Come se Papa fosse un campobassano doc. E molisano d’adozione lo era davvero.
La camera ardente, per volere della famiglia, è stata aperta da ieri alle 18 al Cardarelli di Campobasso. L’ultimo saluto al pm Fabio Papa, per tanti sarà sempre “il pm Papa”, domani alle 16.30 nella Chiesa del Mare in piazza Salotto a Pescara.
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