La notizia è ‘venuta a galla’ solo due giorni fa ed ha creato allarme tra i residenti di Castel san Vincenzo. A segnalarlo l’ex questore di Campobasso Gian Carlo Pozzo che sta creando anche un comitato per dire no al progetto di Enel che, spiega, «moltiplicherebbe la produttività della centrale elettrica di Pizzone attraverso il “ripompaggio” dell’acqua del lago di Castel San Vincenzo verso quello della Montagna Spaccata. Purtroppo, i termini per rappresentare osservazioni scadranno domani (6-9-23)».
L’ex questore ha perciò inoltrato una nota al prefetto di Isernia Franca Tancredi, al responsabile del procedimento Claudia Pieri e alla dottoressa Dora Catalano della Soprintendenza.
«Tralasciando di chiedersi il perché la popolazione non sia stata adeguatamente coinvolta, sensibilizzata e messa per tempo nelle condizioni di valutare l’iniziativa – evidenzia – sottolineando altresì la circostanza che, allo stato, non si può neppure escludere la eventuale bontà di un progetto ignoto, si rileva l’assenza del tempo indispensabile per prendere cognizione dello stesso, attesa la sua complessità e la mole della documentazione tecnica della quale si compone, la cui lettura richiede, peraltro, specifica competenza.
Ciò premesso, si propongono le seguenti riflessioni: Castel San Vincenzo è senza dubbio, grazie anche al suo lago, uno dei comuni (se non il comune) del Molise a più elevata vocazione turistica pur se, sino ad ora, non adeguatamente messa a profitto. Si teme che le opere necessarie per realizzare il progetto (gallerie, pozzi, caverna, opere di presa, viabilità, ecc. e relativi cantieri) per la cui ultimazione è previsto (si ritiene ottimisticamente) un quinquennio, possano devastarne il territorio in modo -almeno in parte- irreversibile, pregiudicandone il richiamo turistico e la sua piena fruizione. Il lago sarebbe verosimilmente ridotto ad un mero “bacino di produzione” ed ogni altra attività (dalla balneazione alla nautica, alla pesca ecc.) parrebbe sostanzialmente interdetta. L’impatto visivo di una eventuale, continua ed evidente variazione del livello del lago, verrebbe a compromette l’attuale assoluta piacevolezza dei luoghi.
L’elevato importo dei lavori da eseguire (mezzo miliardo di euro), se da una parte testimonia l’importanza dell’investimento, dall’altra aumenta la preoccupazione per la capacità dei lavori stessi di deturpare per sempre la bellezza del territorio.
Premesso quanto sopra – l’appello di Pozzo – si prega di esaminare la possibilità di svolgere ogni opportuno intervento al fine di prorogare i termini per la presentazione delle osservazioni e favorire un confronto della cittadinanza con l’ente titolare del progetto, al fine di metterne a fuoco vantaggi e svantaggi».