L’ipotesi che il Centro di permanenza e rimpatri che il governo ha intenzione di realizzare in Molise (e nelle altre 11 regioni che ne sono sprovviste) venga collocato nel villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia – ipotesi avanzata dalla stampa nazionale, in particolare dal Corriere della Sera – secondo il sindaco del piccolo centro non esiste.
«Sulla stampa nazionale – riferisce all’Ansa Giuseppe Ferrante – qualcuno ha parlato di questa possibilità, ma non è un’ipotesi in campo e questo mi è stato confermato oggi (ieri, ndr) anche dal presidente della Regione Roberti che proprio poche ore fa (giovedì, ndr) ha incontrato il ministro dell’Interno Piantedosi. Del resto – aggiunge il sindaco Ferrante – quella struttura, per come è realizzata, non si addice a una trasformazione del genere».
Il villaggio temporaneo, con 270 case, in grado di ospitare più di mille persone, fu realizzato 21 anni fa subito dopo il terremoto del 31 ottobre 2002 che costò la vita a 27 bambini e la loro maestra e durante il periodo della ricostruzione ospitò quasi tutta la popolazione di San Giuliano.
Quando poi tutti sono rientrati nelle case ricostruite è iniziato un lungo periodo di degrado e abbandono. Oggi il villaggio della casette è di fatto inagibile, abbandonato in attesa di un futuro che è stato scritto, ma che ancora non si concretizza. Lì dovrebbe essere realizzato un Centro di formazione della Croce Rossa Italiana. Da poco c’è stata l’aggiudicazione della progettazione e a breve ci sarà la firma del contratto.