È l’ultimo punto di un ordine del giorno abbastanza nutrito del Consiglio regionale – la seduta è in programma a partire dalle 10 – e in generale molto interessante: si va dal nuovo regolamento del Consiglio regionale che riduce i tempi degli interventi a questioni di rilevante impatto politico e sociale come l’alienazione dell’ex hotel Roxy, la cassa integrazione Unilever, le postazioni 118 demedicalizzate di recente, le liste di attesa in sanità e, appunto, la centrale idroelettrica Pizzone II che l’Enel intende realizzare nell’area delle Mainarde.
Sarà discussa la mozione a firma dei tre eletti del Pd Alessandra Salvatore, Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli che impegna il governatore Roberti a fermare, in sostanza, la costruzione di un mega impianto che devasterebbe dal punto di vista ambientale, naturalistico e artistico un’area di elevatissimo pregio (basti solo pensare a Castel San Vincenzo e Rocchetta al Volturno con il complesso monumentale e la nuova abbazia oltre all’area del lago).
Davanti a Palazzo D’Aimmo terranno un presidio i promotori del Comitato No Pizzone II per ribadire il proprio dissenso «verso il progetto di devastazione ambientale e sociale proposto da Enel alle porte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Apprendiamo con piacere che in questa data – hanno precisato ieri riferendosi alla seduta di oggi – è anche prevista la discussione della mozione presentata dai consiglieri del Partito Democratico, ma nel ribadire la nostra non appartenenza ad alcuna delle forze politiche facenti parte del Consiglio regionale, auspichiamo che esso prenda in carico all’unanimità le sorti del territorio ed esprima un inequivocabile dissenso nei confronti di opere devastatrici che contribuiranno ad incrementare spopolamento e impoverimento, garantendo benefici solo ai soggetti interessati alle logiche del profitto.
La difesa dell’ambiente e del territorio non è una questione che può interessare solo le maggioranze o le opposizioni, né tanto meno i soli partiti di destra o di sinistra. Tutte e tutti abbiamo il dovere di preservare il nostro ecosistema, di fermare ogni tentativo di devastazione, di rifiutare ignobili promesse di denaro in cambio di promesse irrealizzabili».
Quindi l’invito alle organizzazioni, alle associazioni, agli enti e ai cittadini a recarsi oggi in via IV Novembre a Campobasso, davanti alla sede dell’Assemblea legislativa, per «dire no a Pizzone II e difendere il nostro territorio».

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