Al 1 gennaio 2023 gli stranieri presenti in Molise erano 11.907. Circa 11mila i residenti, il resto è rappresentato dai migranti accolti nei centri della regione. I dati provvisori dell’Istat mostrano un aumento di 444 residenti rispetto al 2022 (il 1 gennaio di quell’anno erano 11.463). È il macrodato che emerge dal Dossier statistico Immigrazione 2023, curato dal Centro studi e ricerche Idos, presentato ieri all’Università del Molise. Gli stranieri residenti in regione provengono prevalentemente dall’Europa (5.500, 3.496 dei quali sono donne), seguita da Africa (3.432, di cui 1.127 donne), Asia (1.673) e Americhe (851).
Le collettività più rappresentate sono originarie della Romania (2.959 residenti, oltre un quarto del totale stranieri), cui seguono Marocco (1.382), Nigeria (607), Albania (606), India (467) e Ucraina (466). A fine 2022 i soggiornanti in regione erano 8.411, la maggior parte dei quali con un titolo di soggiorno a termine (56,3%). Un dato in crescita rispetto al 2021, in particolare per effetto dei permessi di protezione internazionale, saliti dai 2.035 del 2021 a 2.621 anche in conseguenza all’emergenza ucraina, per la quale sono stati rilasciati 563 nuovi permessi di soggiorno nel corso dell’anno. In particolare, i permessi di soggiorno di primo rilascio sono stati complessivamente 2.033, di cui il 67% per protezione, il 14,4% per motivi famigliari e solo il 4,3% per lavoro. Il Molise è la penultima regione d’Italia per incidenza dei permessi di soggiorno per lavoro sui primi rilasci (solo 88 nell’ultimo anno), una quota che lo configura come terra di passaggio. «È una sorta di migrazione che è un continuum, qualcosa che non si ferma necessariamente qui nonostante, come abbiamo detto, ci sono anche 11mila residenti, ci sono immigrati che hanno avuto figli, che sono le seconde generazioni e che oltre che nel mondo del lavoro si inseriscono anche in quello scolastico», ha commentato Ivo Oriente (Usr e Unimol) che ha curato il capitolo sul Molise insieme alle docenti dell’ateneo Hilde Caroli Casavola e Maria Ausilia Simonelli.
Infine, il sistema di accoglienza: 1.604 accolti in regione a fine giugno 2023, pari all’1,3% del totale nazionale, ripartiti abbastanza equamente tra centri Sai (52,3%) e Cas e altre strutture (47,7%) e in leggera flessione rispetto ai 1.613 presenti a tutto il 2022.
L’evento di presentazione del rapporto, giunto alle 33esima edizione, è stato aperto dai saluti del rettore Luca Brunese, del direttore del dipartimento giuridico Ruggiero Dipace e dell’assessore regionale alle Politiche sociali Gianluca Cefaratti. Ai lavori era presente, fra gli altri, il consigliere 5s di Palazzo D’Aimmo Roberto Gravina. Con l’aiuto del dipartimento giuridico di Unimol, ha commentato Gravina, il rapporto riesce a fornire «contributi di approfondimento e riflessione utili a trarre indicazioni importanti su un fenomeno come quello migratorio sempre al centro del dibattito pubblico e politico non solo in Italia, rendendo esplicito, fra le altre cose, quale rilevanza possa avere mettere in correlazione, proprio nel caso della nostra regione, il fenomeno migratorio con quell’insieme composito di aree interne che rappresenta il nostro territorio, aree interne erose da uno spopolamento costante».