Da sinistra e dal mondo cattolico in tanti hanno raccolto l’appello a partecipare ieri pomeriggio al corteo organizzato a Campobasso per chiedere il cessate il fuoco immediato in Medioriente.
Da piazza Prefettura al Municipio e poi un breve raccoglimento con il vescovo Giancarlo Bregantini.
«Si sta perdendo l’umanità. Sicuramente c’è stato un attacco vergognoso da parte di Hamas (a Israele, ndr) ma neanche si possono accettare reazioni scomposte», ha detto il segretario della Cgil Molise Paolo De Socio. «Oggi siamo in piazza con una sola bandiera, quella della pace. Dobbiamo fuggire la tentazione di fare il tifo e di pensare che questo sia un gioco. Nella Striscia di Gaza, ma anche in Ucraina e in tanti teatri di guerra nel mondo sono in ballo vite umane, non numeri», ha aggiunto.
«Siamo qui per chiedere una pace giusta rispetto al conflitto israelo-palestinese. Gaza è di fatto un carcere a cielo aperto», ha sottolineato Italo Di Sabato (Casa del Popolo) che ha anche ricordato anche il fallimento di accordi di pace, in particolare quello di Oslo che determinava “due popoli, due Stati”, accordi «mai rispettati da Israele e la comunità internazionale ha girato sempre la testa dall’altra parte».
«Se a Gaza entrano i viveri la situazione sarà risolvibile. Se entrano solo i carri armati il mondo esploderà», l’appello di monsignor Bregantini. «La politica deve operare di più per la giustizia perché poi la pace è conseguente. E la giustizia è nelle mani della politica».

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