La gestione delle case circondariali di Abruzzo e Molise passa alla direzione dell’Umbria che si occuperà anche delle altre due regioni. Lo prevede lo schema di decreto che reca il regolamento per la riorganizzazione, fra le altre cose, dei provveditorati dell’amministrazione penitenziaria.
«La riorganizzazione dei provveditorati dell’amministrazione penitenziaria è solo uno scippo all’Abruzzo. Marsilio almeno una volta si batta per la nostra regione», ha protestato il senatore del Pd Michele Fina.
«È un errore gravissimo ai danni di Abruzzo e del Molise il decreto ministeriale recante il regolamento per la riorganizzazione. Nello specifico il decreto prevede che i servizi legati alla gestione delle case circondariali, case di reclusione e case lavoro delle regioni Abruzzo, Molise e Umbria siano diretti nella nuova sede a Perugia – spiega Fina – Già da tempo le organizzazioni sindacali hanno sollevato il problema lamentando disagi nell’espletamento delle funzioni quando la sede era stata situata a Roma. Oggi, con l’occasione di riorganizzare i servizi, si decide di allontanare ancor di più la sede del provveditorato dalle regioni Abruzzo e Molise con la certezza che i disagi aumenteranno sempre di più. Inoltre è incredibile come mai il Ministero non abbia scelto di destinare la nuova sede del Provveditorato alla città di Pescara, baricentro tra le tre Regioni che già presenta una struttura idonea e ristrutturata per l’accoglimento di questo Ufficio. Voglio esprimere la piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che ancora una volta sono inascoltati e spero che il presidente Marsilio – conclude il senatore abruzzese che è anche tesoriere nazionale del Pd – si impegni almeno questa volta con il governo per rimediare a questo gravissimo errore».
Sul punto, tre giorni fa, è arrivato anche l’allarme della UilPa polizia penitenziaria Abruzzo che con una nota al governatore ha chiesto di riportare il Provveditorato a Pescara.
Il decreto legge 75 del 2023 (all’articolo 14 comma 8), ha ripercorso il segretario del sindacato Ruggero Di Giovanni, rileva l’esigenza di riorganizzazione dell’apparato dell’amministrazione penitenziaria con l’implementazione di un posto dirigenziale generale correlato all’istituzione di un nuovo e autonomo provveditorato regionale, ove far confluire 16 istituti penitenziari di Marche, Abruzzo e Molise che attualmente rientrano nelle competenze territoriali, eccessivamente ampie, degli attuali provveditorati dell’Emilia Romagna – Marche e del Lazio – Abruzzo e Molise. «Adesso però appare dal nulla la proposta del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di far confluire gli istituti dell’Abruzzo e Molise sì in un nuovo provveditorato, ma diverso da quello immaginato in fase di stesura del decreto, ovvero Umbria, Abruzzo e Molise con sede a Perugia; allontanando di svariati chilometri la sede dirigenziale».