A undici anni di distanza dal terremoto che colpì il Molise nel 2002, la ricostruzione in Regione è al 35-40 per cento e circa 500-600 famiglie non sono ancora potute tornare nelle loro case. Sono questi i dati aggiornati sul post-sisma forniti oggi nel corso di una conferenza stampa sulla Protezione Civile molisana dal governatore Paolo di Laura Frattura insieme al direttore uscente dell’Agenzia, Riccardo Tamburro, e al consigliere regionale delegato per il post terremoto, Salvatore Ciocca. Complessivamente fino ad oggi sono stati spesi 220 milioni per la sola San Giuliano di Puglia (il comune della provincia di Campobasso più colpito dal sisma e dove, nel crollo della scuola Jovine, morirono 27 bambini e una maestra) mentre circa 600 milioni sono stati spesi negli altri comuni dove si sono registrati danni. 
Nel corso della conferenza stampa Frattura ha sintetizzato in otto punti la riorganizzazione della Protezione Civile molisana. Spiccano tra questi il risparmio di soldi messo in atto con il piano antincendi: speso un milione di euro in meno rispetto allo scorso anno (900mila euro nel 2013, contro un milione e 950mila euro spesi nel 2012) e il censimento effettuato dei principali debiti fuori bilancio dell’Agenzia (cioè di quelle obbligazioni contratte verso l’esterno senza idonea copertura di bilancio). ”Tutto questo – ha evidenziato il governatore – ha consentito di verificare una esposizione finanziaria che dovrà essere sottoposta all’accertamento dei revisori contabili recentemente nominati. Quanto ai tagli è in atto una rimodulazione generale: sono state individuate tutte le voci di spesa suscettibili di rimodulazione al fine di realizzare economie mantenendo però, allo stesso tempo, la funzionalità del sistema Protezione civile”. Poi il capitolo più spinoso, quello del terremoto: è stato predisposto un primo pacchetto di interventi per la ricostruzione di edifici privati di classe A dell’importo di 90 milioni di euro e sono in via di completamento per metà settembre altri due pacchetti per interventi su edifici scolastici e di altre opere pubbliche che saranno presto oggetto di stipula di appositi Apq (accordo di programma quadro) con il Cipe, sbloccando risorse per oltre 100 milioni.
In Protezione civile lavorano 218 persone per la ricostruzione post sisma, l’Agenzia ha speso per pagare il personale quasi cinque milioni degli oltre sei messi a disposizione dalla delibera Cipe 62/2011. La delibera che assegna al Molise per il completamento dei lavori post terremoto 346 milioni di euro, stanzia il due% di tale somma per le spese di personale. I sei milioni complessivi, dunque, dovevano bastare fino al termine della ricostruzione, termine che la stessa delibera fissa al 2018. Ad oggi restano ora appena due milioni di euro per un periodo che potrebbe dilatarsi fino ai prossimi cinque anni. In sostanza quasi tutte le risorse che dovevano servire per un periodo di sette anni sono state bruciate in 24 mesi. I dati allarmanti sono stati forniti sempre dal governatore Paolo Frattura nel corso della conferenza stampa per fare un bilancio dell’attività svolta dalla Protezione Civile. Il presidente si è detto molto preoccupato da questa situazione, dovuta alle tantissime collaborazioni avviate negli anni passati. ‘”È un problema grave – ha evidenziato – ed è chiaro che non potremo avere la collaborazione di tutti fino alla fine della ricostruzione”. Il governatore poi, polemizzando con i suoi predecessori del centrodestra, si è chiesto ”perché si è coinvolta tutta questa gente pur sapendo che le risorse a disposizione non lo consentivano?”.

L’ex governatore Iorio, però, non ci sta. E torna all’attacco: “Non è vero che la ricostruzione è ferma al 35%. Per le opere pubbliche – scrive in una nota in cui si rivolge direttamente a Frattura siamo intorno al 90% e per i progetti edilizi privati siamo ben oltre, con le difficoltà che tutti quelli che si sono occupati di questa materia – anche prima che arrivassi tu – ben conoscono. La polemica sui dipendenti è addirittura stucchevole. Sono 218 le persone che lavorano per la ricostruzione, selezionate con pubblico concorso, per un periodo di tre anni, la cui copertura finanziaria è garantita dalla stessa delibera Cipe”.

 

 

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