Il Molise fra le prime cinque Regioni in Italia per la spesa dei fondi del Psr: al momento 220 milioni a valere sulla vecchia programmazione e con il lavoro dei prossimi mesi si arriverà, ha sintetizzato l’assessore all’Agricoltura Salvatore Micone a margine del Comitato di Sorveglianza, a quote di disimpegno prossime allo zero.
Si è conclusa ieri, con la plenaria sul prossimo piano sviluppo rurale, la tre giorni di full immersion che ha portato in regione i rappresentanti della Commissione europea e del ministero delle Politiche agricole e ha visto il debutto come autorità di gestione del Psr della dirigente di Palazzo Vitale Sandra Scarlatelli.
Mercoledì scorso i funzionari Ue hanno visitato alcune aziende dell’alto Molise che hanno utilizzato per gli investimenti le risorse del vecchio piano. «Hanno così avuto la possibilità – ha raccontato Micone – di constatare gli ottimi risultati raggiunti». Poi le due plenarie a Campobasso. Giovedì per la chiusura del programma precedente. I referenti di Bruxelles e del Ministero «hanno certificato un ottimo stato di avanzamento della spesa: circa l’80% che andrà a conclusione nei prossimi mesi e si arriverà a quote di disimpegno molto vicine allo zero. Siamo stati classificati fra le top five in Italia».
Ieri la sessione conclusiva per l’impostazione definitiva del nuovo ciclo di programmazione. «Abbiamo innanzitutto – ancora l’assessore – approvato il regolamento interno del Comitato, quindi individuato le varie componenti e le competenze. Abbiamo poi sviscerato tutte le misure che saranno attuate. Grazie alla partecipazione del partenariato, dei Gal, siamo riusciti con un ottimo confronto ad apportare anche qualche modifica migliorativa rispetto alla proposta che avevamo presentato. E quindi abbiamo definito i criteri per l’emanazione dei bandi. Faremo una visita a Bruxelles il 13 dicembre per aprire il confronto e il contraddittorio e a quel punto saremo pronti e operativi per mettere in campo tutte le azioni del Programma di sviluppo 2023-2027 che ha una consistenza di 157 milioni di euro».
Quindi, Micone ha declinato gli obiettivi: «Ricreare motivazioni positive nel comparto agricolo, che purtroppo ha subito una crisi importante. Dobbiamo lavorare molto nel contrastare i cambiamenti climatici. Pensate al danno enorme prodotto quest’anno dalla peronospora al settore viti-vinicolo molisano. Dobbiamo arginare lo spopolamento, nei criteri di valutazione abbiamo prestato molta attenzione alle aree interne e montane, per dare un punteggio il più possibile alto e portare opportunità, liquidità e fare in modo che le aziende che insistono su quei territori non vadano via o chiudano. E poi dobbiamo essere bravi nell’accelerare i processi di ricambio generazionale e concentrarci su un lavoro di formazione per le nuove aziende, soprattutto nella direzione della competitività. Aumentare il reddito delle imprese e del settore primario è importantissimo».
Zootecnia, viticoltura e trasformazione dei prodotti caseari, cerealicoli e dell’ortofrutta: questi i pilastri su cui intende investire la Regione col nuovo Programma di sviluppo rurale. Supportando la felice controtendenza dell’agricoltura locale. «Il Molise, al contrario di altre Regioni, vede un incremento – ha concluso Micone – e non un decremento del numero delle aziende».