Hanno lavorato in questi mesi a stretto contatto con l’ex direttore dell’Agenzia di Protezione civile, Riccardo Tamburro. Ora i ‘precari del sisma’, assunti per tre anni a seguito del concorso effettuato in base alla legge istitutiva dell’Arpc, fanno sentire la loro voce anche per puntualizzare alcune cose dopo la conferenza stampa del governo regionale sul futuro del settore e dell’agenzia.
Alla redazione delle schede per la sottoscrizione che permetteranno la firma degli Apq (e quindi la concreta erogazione dei fondi) hanno collaborato tutti i 218 assunti, ognuno per le proprie competenze. A molti di loro sono state revocate le ferie, si legge nella nota del presidente del comitato, Giuseppe Paolucci e lo aveva sottolineato anche l’ingegnere Tamburro. Non è stato semplice compilare le schede, spiega Paolucci, “perché gli uffici regionali preposti hanno comunicato in ritardo e con una serie di controindicazioni tutte le notizie necessarie per la redazione delle schede”. Il lavoro ordinario dei 218 – gestione delle attività di ricostruzione, corrispondenza tra l’Agenzia, i Comuni e le imprese – “è ancora più apprezzabile in considerazione del fatto che lavorano senza i necessari mobili, arredi e soprattutto attrezzature informatiche (molti sono costretti a utilizzare i pc personali”. Sul tema dei costi Colucci spiega che “l’Agenzia ad oggi ha in forze 265 persone che costano in un anno circa 7 milioni di euro, mentre le 218 persone assunte per la ricostruzione costano in un anno circa 4,9 milioni. Occorre ricordare che la copertura finanziaria per tre anni del personale a tempo determinato assunto per la ricostruzione è stata prevista nel rispetto della legge regionale 12/2012 di istituzione dell’Agenzia che prevede una riserva del 4% sui 346 milioni promessi dal Cipe. La percentuale assegnata per la copertura finanziaria – avverte il presidente del comitato precari – è esclusivamente riservata per pagare le competenze dei dipendenti senza poter essere stornata per altre tipologie di pagamenti”. Paolucci evidenzia poi che una parte dei 218 precari è stata impiegata anche per mansioni specifiche della Protezione civile. Infine rileva che nella conferenza stampa di Frattura, Ciocca e Tamburro “non è emersa chiaramente la proposta che tende alla salvaguardia dei diritti e della dignità di tutti i dipendenti e delle loro famiglie”.