Ottocentomila euro l’anno: a tanto ammonta secondo la Coldiretti Molise il costo per la Regione imputabile ai danni arrecati da cinghiali e animali selvatici.
“Una cifra – sottolinea l’organizzazione – che necessità di adeguati provvedimenti preventivi e che non è sufficientemente indicativa dei reali danni subiti dalle aziende agricole. Nell’ultimo decennio è divenuta sempre più insostenibile, oltreché costosa, la convivenza sul territorio regionale tra gli agricoltori e le specie animali selvatiche (lupi, cinghiali) e rinselvatichite (cani randagi), la cui consistenza numerica ha raggiunto livelli troppo eccessivi, tali da non poter essere più tollerata”.
Nel 2012, è spiegato in una nota, le istanze di risarcimento per i danni arrecati dai cinghiali, sono state 645 per un valore di circa 428mila euro. Nel novero ufficiale dei danni da cinghiali ed animali selvatici, osserva ancora Coldiretti, non compaiono moltissimi per i quali gli agricoltori rinunciano a fare domanda di risarcimento, scoraggiati dai tempi lunghissimi e dalle estenuanti procedure burocratiche per i risarcimenti, che sono eccessivamente sottostimati dalle norme in vigore. L’organizzazione, dunque, chiede che Regione e Province si attivino, in virtù delle responsabilità, funzioni e ruoli loro attribuiti, “per realizzare iniziative ed attività urgenti ed improcrastinabili per limitare la presenza dei cinghiali ed animali selvatici ed inselvatichiti nel Molise e garantire, in tempi adeguati, il pagamento dei danni riconosciuti agli agricoltori”.