Il Movimento consumatori Campobasso chiede al Consiglio regionale di istituire una commissione d’inchiesta sui lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria molisana da Campobasso a Roccaravindola. Una settantina di chilometri che Stato e Regione, quindi in definitiva i contribuenti, stanno pagando a peso d’oro.
In particolare, ha infatti spiegato ieri mattina in un incontro con la stampa il presidente del Movimento Filippo Poleggi, bisogna «accertare come mai sono triplicati i costi». Dagli originari 80 milioni ai 290 milioni dichiarati da Rfi nelle risposte inviate a Primo Piano qualche settimana fa. «A causa del Covid? Ma sono cinque anni che c’è questo finanziamento e cresce senza limiti», ha osservato Poleggi. Che ha scelto la piazzetta di fronte alla stazione del capoluogo per lanciare l’iniziativa.
Palazzo D’Aimmo, a suo parere, può e deve ottenere risposte dal gruppo Ferrovie sull’investimento e sull’avanzamento dell’opera. Per questo, a norma dello Statuto, bisogna istituire una commissione d’inchiesta.
Anche la risposta che Rfi ha fornito sulla riapertura della tratta «è inaccettabile». Perché, ha rimarcato Poleggi, è stata di questo tenore: «Si riaprirà nel 2024, ma forse nel 2025, e forse pure dopo… È esilarante una risposta di questo genere da parte di un’istituzione. Quindi, noi vogliamo sapere come mai c’è stata questa triplicazione di costi, quali sono le cause. E, anche, con certezza quale percorso vuole fare la Regione Molise, che deve uscire dalla situazione di sottomissione in cui si trova rispetto a Trenitalia. Anche di questo chiediamo conto. Che cosa è successo? La Regione si è indebitata nuovamente con Trenitalia? Su tutte queste questioni c’è un silenzio assordante, inquietante perché non è solo delle istituzioni, è un silenzio generale. È assuefazione? Può darsi. Ma monsignor Bregantini (vescovo di Campobasso che ha lasciato la guida della Diocesi per raggiunti limiti di età, ndr) andando via ha detto che dobbiamo rialzare la testa. Che noi molisani siamo bravi, buoni ma dobbiamo raddrizzare la schiena».
Il Movimento consumatori, inoltre, sollecita spiegazioni anche sui costi del servizio sostitutivo effettuato con i pullman e di cui Trenitalia ha chiesto la proroga di recente. «La società viene pagata in base al costo chilometrico per i bus o a quello previsto per i treni?». Un dato non indifferente nel contratto di servizio.
«Abbiamo chiesto anche un incontro al presidente Roberti, che dice di voler cambiare indirizzo e speriamo che non ci ripensi, per avere notizie precise», ha concluso il presidente del Movimento consumatori Campobasso.