È staro arrestato a Dubai il broker molisano Gianluigi Torzi. Il fermo è avvenuto il 10 gennaio e dovrà essere convalidato dalle autorità degli Emirati. A quanto si apprende, il provvedimento è dovuto a una misura cautelare chiesta dalla Procura di Milano per l’ipotesi di aggiotaggio su azioni Aedes Siiq, storica società immobiliare quotata in borsa ma poi delistata ad aprile 2023 a seguito dell’opa di Domus. Il reato sarebbe stato commesso, secondo la ricostruzione dell’accusa, tra il 2017 e il 2019.
Torzi, 44 anni, a fine 2023 è stato condannato in primo grado dal Tribunale del Vaticano per la vicenda della gestione dei fondi della segreteria di Stato della Santa Sede e della compravendita-truffa di un palazzo al centro di Londra, a Sloane Avenue. È inoltre sotto processo, insieme ad altri imputati, a Londra, Milano e Roma.
Lo scorso 16 dicembre l’inchiesta sullo scandalo del palazzo di Londra si è conclusa con quattro condanne: 5 anni e sei mesi di reclusione per il cardinale Giovanni Angelo Becciu, cinque anni e 6 mesi a Raffaele Mincione, 6 anni a Torzi, 7 a Enrico Crasso. Unico assolto monsignor Carlino.
A Roma, scrive Milano Finanza, la Guardia di Finanza avrebbe ricostruito come parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società britanniche di Torzi per l’affare immobiliare londinese siano stati utilizzati per acquistare titoli di società quotate in borsa per 4,5 milioni. A Milano, invece, il broker è accusato di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza della Consob e corruzione fra privati. Ed è stato rinviato a giudizio con i manager Giacomo Garbuglia, Giuseppe Roveda, Giancarlo Andreella e Fabrizio Rizzo per la vicenda dei 35 milioni di euro di azioni di Aedes Siiq, spariti nel nulla dopo una serie di operazioni finanziarie. L’indagine milanese ipotizza, infatti, una serie di «operazioni simulate e artificiose concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni di Aedes Siiq».