Nonostante inflazione, tensioni geopolitiche e cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese italiane resta positivo: circa 42mila imprese in più, frutto delle 312mila iscrizioni e delle 270mila cessazioni. In Molise, invece, la situazione resta preoccupante.
Dai dati Movimprese (elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese) emerge ancora una volta un saldo negativo: -188 attività da inizio anno, sintesi delle 1.458 iscrizioni e delle 1.646 cessazioni. Al 31 dicembre scorso erano 33.419 le imprese registrate. Con un calo che va avanti ormai da cinque anni.
Entrando nel dettaglio dei settori, per il commercio il 2023 si è chiuso con una riduzione complessiva di 192 attività (-2,7% su base annua) e, approfondendo l’analisi, si rileva come il processo di selezione in questo comparto abbia riguardato maggiormente il commercio al dettaglio che nel 2023 ha perso 101 unità. Nell’agricoltura, il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 179 imprese (-2,0%), mentre le costruzioni presentano una perdita complessiva di 120 ditte (-2,9%). Infine, la manifattura registra una riduzione dello stock di 113 unità (-4,9%). Una performance, per quest’ultimo settore, che tocca tutti i comparti con la sola eccezione delle imprese che hanno il codice Ateco “Altre industrie manifatturiere” (fabbricazione di gioielleria, articoli sportivi, giochi e giocattoli, strumenti e forniture mediche), con due unità in più, e le imprese di riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (una unità in più).
Rispetto alla forma organizzativa, il saldo è positivo solo per le società di capitali. Chiudono l’anno con un numero di cessazioni maggiore del numero delle iscrizioni le ditte individuali, che rappresentano circa il 2/3 del totale delle imprese, le società di persona e le altre forme giuridiche.
Dando uno sguardo alle altre regioni, in termini assoluti meglio di tutte hanno fatto la Lombardia (10.562 imprese in più), il Lazio (+9.710) e la Campania (+6.351). Il Lazio (+1,59%) registra invece la crescita più sostenuta in termini relativi; seguono la Lombardia (+1,12%) e la Campania (+1,04%). In controtendenza e fanalino di coda in questa classifica, come detto, il Molise con un tasso di crescita pari a -0,55%. In campo negativo anche Umbria (-0,15%) e Liguria (-0,02%).